Brutto risveglio ieri mattina per la città di Agropoli. Il costone roccioso sul quale sorge il centro storico è in parte franato. La falesia che compone il promontorio ha ceduto in un punto, cadendo rovinosamente al suolo e in acqua. La zona interessata è conosciuta dagli agropolesi come “Fortino” ed è senza dubbio uno dei luoghi simbolo della città cilentana.
Sul posto, sono giunti il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi e l’assessore al mare, porto, demanio e patrimonio Giuseppe Di Filippo: “Tutta la parte del costone roccioso necessita di interventi importanti al fine della sua messa in sicurezza – dice il primo cittadino -confidiamo di poter intercettare i fondi utili da appositi bandi dedicati del PNRR». «L’ho scritto più volte ed ho formalizzato mesi fa un’interrogazione consiliare invitando l’amministrazione a prendere atto, una volta per tutte, della gravità della situazione – dice il consigliere Raffaele Pesce – la frana distrugge la rupe, il fortino, le grotte e lo fa inesorabile, nell’assenza di interventi».
Sul fatto, dice la sua anche il consigliere Elvira Serra: «Qualcuno sorrideva beffardo quando dai palchi ho più volte detto che Agropoli deve essere amata. Il senso di amare è proteggere e custodire. La frana di oggi alla rupe dice che non abbiamo fatto tutto questo! Agropoli è zona rossa su alcuni costoni soggetti ad erosione costiera ma anche a sovraccarico antropico. Insieme al mio gruppo politico – aggiunge – denunziammo già alcuni anni fa colate di cemento che correvano rasenti la rupe a cui poi seguirono piccole frane. Le cause sono da trovare anche nel disinteresse dei cittadini che guardano e si girano da una altra parte quasi come se non fosse cosa loro e poi nel mancato controllo da parte degli enti preposti. Le frane e le erosioni costiere non sono un destino segnato sono sempre per la gran parte causate dall’opera dell’uomo dalla sua cupidigia a volere costruire dove non si può e non si dovrebbe. Ultimamente ho denunciato in consiglio comunale raduni di centinaia di persone e palchi in zone storiche che mal sopportano ulteriori carichi. Spero che il popolo capisca quanto l’ignoranza distrugge il buon senso e con esso il futuro di ognuno di noi».
In seguito al crollo, arriva anche la denuncia dell’avvocato Roberta Morrone, residente nella cittadina. «In merito al cedimento del costone roccioso ad Agropoli – dice – già il compianto professor Franco Ortolani aveva cercato di dare una soluzione per i costoni di Agropoli. Ma fatto inquietante ed abnorme è che in situazione di pericolo franoso, si sparano dei fuochi d artificio sotto gli stessi costoni o nelle prossimità. Mercoledì sera, presumo in totale assenza di autorizzazioni come avviene spessissimo – dice ancora – hanno sparato fuochi d artificio alle 23.30 circa per 15 minuti. Fuochi che in linea d’aria facevano tremare i vetri delle finestre in via San Francesco dove risiedo». «Chiedo l’intervento di tutte le autorità per salvaguardare i costoni e che venga inibito totalmente qualsiasi sparo intorno alle fragili scogliere su cui il centro storico di Agropoli si poggia».
Che sia un coincidenza? Difficile a dirsi, ma la denuncia della cittadina deve essere presa in considerazione affinché si faccia luce su chi, ancora una volta, ha avuto una condotta simile. Adesso, la zona è monitorata e sarà interdetta perché non si escludono ulteriori e pericolosi distacchi di materiale roccioso dal costone che potrebbero causare seri danni.