Si è tenuto ieri sera il consiglio comunale ad Agropoli, dopo le due ultime sedute in cui la maggioranza ha prima abbandonato l’aula e poi l’ha disertata. Un consiglio come al solito molto acceso e portato avanti dalla minoranza che ha incalzato l’amministrazione. Tanti i punto all’ordine del giorno, tra cui alcuni molto sentiti. Su tutti, quelli che riguardano l’ambiente, la gestione degli eventi e le strutture comunali. Novità delle serata (la seduta si è tenuta a partire dalle ore 17.00, ndr) è stato il “mea culpa” del primo cittadino Roberto Antonio Mutalipassi che su alcune vicende ha pubblicamente dichiarato di essersi sbagliato e di aver commesso alcuni errori. Insomma, anche il primo cittadino è fallace. Raffaele Pesce, rappresentante del gruppo di minoranza “Liberi e Forti”, negli scorsi mesi ha presentato una mozione, votata dall’intero consiglio, con la quale presentare una formale richiesta al Ministero della Cultura per quanto riguarda l’area naturalistica ed archeologica del Saùco. Il punto era l’allargamento di alcuni vincoli e soprattutto la ripresa degli scavi per far luce sulla storia di Agropoli e dell’intero comprensorio.
Ebbene, Palazzo di Città ha inviato la mera richiesta senza alcuna lettera di accompagnamento, argomento su cui il sindaco Mutalipassi chiede umilmente scusa perché, per garbo istituzionale, avrebbe potuto scrivere qualcosa al ministro. A tali scuse, si aggiungono quelle relative alla Fornace e risalgono ai tempi di un Mutalipassi assessore dell’amministrazione guidata da Adamo Coppola. All’epoca, il Comune di Agropoli affidò la struttura alla Fondazione Giambattista Vico. L’ente, noto per l’inchiesta denominata “Vico Nero” con accuse di truffa aggravata allo Stato, avrebbe dovuto garantire l’apertura del complesso museale, l’organizzazione di eventi, la pulizia e la custodia a fronte della concessione gratuita. Un do ut des, dunque, tra Comune e Fondazione. Secondo la minoranza, per l’affidamento non è stato rispettato il regolamento comunale. Altro aspetto su cui Mutalipassi chiede umilmente scusa prendendosi le proprie responsabilità. In ultimo, Palazzo di Città fa un passo indietro sull’Arena del Mare, progetto tanto pubblicizzato e che avrebbe dovuto vedere la nascita di un area per concerti a Trentova.
Non è detto, secondo il sindaco, che si concretizzerà proprio in quell’area dall’alto valore naturalistico. Nota a margine, un piccolo episodio accaduto quando ha preso la parola l’assessore al turismo Roberto Apicella, noto per l’organizzazione di feste per i 18 anni: un paio di persone nel pubblico lo hanno sguaiatamente applaudito per essere poi zittite dal resto dei presenti che non ha sicuramente gradito il tifo da stadio sia per la solennità del luogo e sia per la poca importanza di quanto detto dall’amministratore secondo cui gli oltre 100mila euro spesi per gli eventi natalizi sono stati in parte coperti dalle entrate, per le casse comunali, del periodo. Entrate derivanti dai parchimetri o dai tariffari previsti per usufruire dei beni storici della città come, ad esempio, il castello. Per entrarvi, infatti, era necessario pagare due euro a persona. Passaggio anche sugli eventi, ritenuti a volte un successo.