di Erika Noschese
Una maggioranza particolarmente agitata quella che lunedì si appresta a vivere il consiglio comunale con la consapevolezza di dover fare i conti con la “questione” Crescent su richiesta dell’opposizione che, compatta, ha presentato una mozione che sarà discussa, salvo scherzi della maggioranza e disposizioni imposte dall’alto, lunedì. All’ordine del giorno, tra le altre cose, l’approvazione del documento unico di programmazione (dup) 2023-2025 deliberazione di G. C. n. 59 dell’08/03/2023; la ratifica della deliberazione di giunta comunale 48 del 28 febbraio 2023 fondo di garanzia debiti commerciali; riconoscimento debiti fuori bilancio; piano ordinario di revisione delle partecipazioni detenute dal comune di Salerno alla data del 31 dicembre 2021; regolamento per la conciliazione giudiziale agevolata delle controversie tributarie pendenti al 01/01/2023 dinanzi alle corti di giustizia tributaria di 1° e 2° grado nonché per la definizione transattiva delle controversie pendenti innanzi alla corte di cassazione al 01/01/2023; approvazione del regolamento comunale per la disciplina della videosorveglianza sul territorio comunale; modifica ed integrazione del regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione autorizzazione o esposizione pubblicitaria; modifiche al nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno nella città di Salerno”; mozione del Gruppo Consiliare Psi avente ad Oggetto “Valutazione negativa del disegno di legge recante Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario e, per l’appunto, la mozione dei Gruppi Consiliari avente ad oggetto “Torrente Fusandola”. Un tema di particolare importanza, quest’ultimo, che meriterebbe una maggiore attenzione da parte del Comune che, a distanza di anni ormai, continua a rifiutare l’ipotesi di una diretta streaming in consiglio comunale. Fatti pubblici, discussi in un Palazzo tutt’altro che di vetro, provando a far filtrare solo quanto di loro competenza perchè, si è capito, questo streaming non s’ha da fare.