Di Andrea Orza
A poche settimane dalla prima pubblicazione “Addio, Arrivederci”, Antonio Castiello passa alla promozione del suo romanzo. “Sono entusiasta, aspetto quante più recensioni possibili”, spiega loquace il giovane ingegnere originario di Vietri sul Mare.
“Addio, Arrivederci” è stata la tua prima pubblicazione? Raccontaci come hai vissuto la stesura.
“Nel 2019 avevo deciso di auto-pubblicare un mio romanzo sullo Kindle store di Amazon. Si chiama La notte. Mi frustrava l’idea che quello che scrivevo sembrava non interessasse al mondo dell’editoria. Una cosa era certa: rassegnarmi era fuori discussione. Oggi presento ai lettori Addio, arrivederci, il mio primo romanzo pubblicato in maniera professionale tramite una casa editrice. Ho un mio approccio personale alla scrittura e in genere mi riservo dei lunghi periodi di tempo. Una scena devo sentirla mia e se non mi convince del tutto non mi ci metto proprio. L’idea di questo libro mi era venuta già nel 2017 ma solo nel 2019 ho finito di scriverlo.”
Quali sono i principali temi trattati?
“Il romanzo rievoca il viaggio di un uomo che ha visto la moglie allontanarsi dopo quarant’anni vissuti insieme. La storia è incentrata sulla nostalgia e l’occasione di ritrovarsi ad abbandonare la propria quotidianità. Ho voluto inoltre, dare particolare importanza ai ricordi, sia quelli legati all’immagine di una persona sia dei luoghi a cui restiamo legati per la vita.”
In breve, da cosa sono caratterizzati i tuoi personaggi?
“A caratterizzare la coppia di protagonisti è un trascorso di tossicodipendenza seguito da un evento traumatico. Scelgono quindi di passare ad una vita semplice e tranquilla fuori città, nonostante le resistenze del loro animo fragile.
La coralità dei personaggi secondari l’ho caratterizzata invece, attraverso i luoghi in cui venivano incontrati accidentalmente, corredando ciascuno di questi di un tratto della mia personalità e della mia esperienza.”
Mentre scrivevi pensavi ad un target d’indirizzo? Volevi che arrivasse una morale a qualcuno?
“Non ho mai pensato di scrivere qualcosa perché arrivasse a qualcuno in particolare. Oltretutto non volevo che il romanzo avesse una trama moraleggiante o qualche pretesa escatologica. Quello che in generale voglio fare con la mia scrittura è condividere una storia che possa portare il lettore a interrogarsi sui miei stessi temi così come capita a mentre durante la stesura. Ognuno può darsi poi le proprie risposte.
Mi piace pensare che questo romanzo possa stimolare emozioni e opinioni diverse in persone diverse. Ho scelto di scrivere un romanzo è breve di circa settanta pagine così da invogliare anche i lettori inconsueti.”
Una volta elaborata la scrittura bisognava passare alla pubblicazione. Nel tuo caso hai optato per un metodo poco ortodosso.
“Pubblicare un libro da esordiente e da autore totalmente sconosciuto non è semplice. Ho inviato il romanzo a diverse case editrici ma quando ricevevo una risposta mi chiedevano di pubblicare a pagamento. Bookabook, la casa editrice con cui ho pubblicato questo romanzo, permette invece di organizzare delle campagne crowdfunding dove i lettori supportano gli autori nella pubblicazione dei loro libri. C’è bisogno di impegno e di una buona rete di contatti che ti aiuti a convincere dei futuri lettori che il tuo libro è valido e vale la pena pubblicarlo. In circa tre mesi sono riuscito a raggiungere l’obiettivo di duecento copie pre-ordinate ed ora posso vedere finalmente il mio libro sugli scaffali di una libreria. È d’obbligo ringraziare tutti quelli che durante la campagna di crowdfunding mi hanno sostenuto e che hanno creduto in questo romanzo.”
È risaputo che i lettori siano insaziabili, specie quando stimolati nei punti giusti. Hai già un prossimo libro in cantiere?
“Mi prendo sempre il mio tempo ma non voglio mai smettere di scrivere. Un altro romanzo è già in cantiere ma voglio comunque focalizzarmi sulla promozione del libro che ho appena pubblicato. Pubblicare un romanzo non è un punto d’arrivo, è un primo passo. Ora desidero che il libro arrivi a più persone possibile così da ricevere le loro opinioni.”