Dall’ inizio della pandemia impegnati in prima linea 200 medici dell’Asl Salerno impiegati nelle Usca, ora Uca, sono di fatti gli unici ad essere stati esclusi dal processo di stabilizzazione. Su 676 richieste di stabilizzazione presentate all’Asl di Salerno da personale che era stato reclutato ed impegnato contro la pandemia, a non essere accettate sono state solo quelle dei medici che lavoravano nelle Usca. Di fatto sono rientrati nella stabilizzazione il personale sanitario infermieristico, tecnico di laboratorio e della prevenzione dell’ambiente nei luoghi di lavoro e di radiologia, dirigenti veterinari, dirigenti medici e psicologi, ma niente da fare per i medici eroi in prima linea contro il covid. Una situazione, ci raccontano, che ha dell’inverosimile. “Siamo 200 giovani professionisti salernitani e ci chiediamo per quale motivo dopo 18 mesi di servizio continuativo siamo stati esclusi dalle procedure di stabilizzazione, mentre coloro che non hanno fronteggiato in prima linea l’emergenza pandemica nè tantomeno hanno raggiunto i requisiti temporali (18 mesi continuativi) previsti dal bando hanno invece ottenuto la stabilizzazione – hanno dichiarato – I medici in questione si sentono penalizzati a priori, per mero vincolo contrattuale, nonostante abbiano svolto con diligenza e nel rispetto della deontologia medica un servizio che in una situazione emergenziale di rilievo mondiale ha salvato decine di vite umane somministrando terapie a casa degli anziani, negli ospedali, facendo tamponi a migliaia rischiando la vita per il contagio. La speranza ora è che qualcuno si accorga del marchiano errore e faccia giustizia di una palese dimenticanza che penalizza paradossalmente quelli che più di tutti avrebbero dovuto ricevere un riconoscimento per quanto fatto nella lotta al covid. Da sottolineare che durante il Covid i medici eroi hanno effettuato ben 2300 visite domiciliari, 904 prescrizioni terapia monoclonale, 1150 prescrizioni antivirali 1150 presso l’Asl Salerno sud”.
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