di Erika Noschese
Giacomo Leopardi definiva “caro” quest’ermo colle. Di caro, invece, ci sono le bollette di gas e luce, con pesanti aggravi sui cittadini che continuano a pagare il prezzo più alto di crisi, guerre, pandemie e inefficacia amministrativa a più livelli, con particolare attenzione su Roma.
Perché oltre al rinnovato caro benzina, che ha fatto addirittura illudere i cittadini che il prezzo di 1.75 €/litro fosse “giusto”, ogni famiglia si ritrova a dover fare i conti con aumenti sempre più drastici dei costi in bolletta. E guai a pensare di cambiare contratto o gestore: la truffa, a quanto pare, è ben più che dietro l’angolo. A confermarlo è anche Giovanni Berritto, presidente regionale della Federconsumatori Campania.
Caro benzina, caro bollette, caro spesa. Tutto il necessario è caro.
«Stiamo da tempo, in modo particolare sugli aumenti dei carburanti, portando avanti una proposta. Non solo per il fermo temporaneo delle accise sulla benzina, ma anche per favorire un intervento strutturale sui costi, perché ci sono accise che sono tasse di scopo che sono state messe circa un secolo fa. Parliamo di alluvione del Vayont, di Firenze e non solo. Date le caratteristiche temporali, sono a dir poco anacronistiche. Essendo tasse di scopo, raggiunto l’obiettivo dovevano essere eliminate. Resta, invece, questa tassazione che viene utilizzata per incrementare le entrate statali. Da tempo stiamo seguendo questa situazione. Ciò riflette un po’ su tutte le spese generali.
In Italia si è privilegiato il trasporto su gomma, alimentato quindi a benzina o gasolio, per cui tutti i prodotti hanno subìto ricadute importanti sui prezzi al banco, in particolare per i prodotti di prima necessità. E l’impatto più forte, quello più devastante, è sulle famiglie. In questi giorni il tema è esploso nuovamente. Non si riesce più ad andare avanti».
Né avanti né a casa, al caldo.
«Sul gas, ad Amsterdam il prezzo è in continua discesa, è ai minimi dall’inizio del conflitto, ma le ultime notizie non sono gratificanti, anzi: ci dicono che aumenterà. Circa il 45% dell’energia elettrica da noi prodotta viene prodotta col gas. Quindi anche la corrente elettrica subirà ulteriori incrementi e rincari. Riteniamo sia più una speculazione che un problema reale. Siamo ai prezzi pre-conflitto, quindi addebitare tutto al conflitto ci poteva stare perché le ripercussioni si sono avute, ma il fatto che questi prezzi abbiano avuto queste impennate è frutto di speculazioni».
I cittadini subiscono i rincari e anche le truffe.
«Dobbiamo tenere conto che in momenti di difficoltà come questi, molte volte ci sono anche azioni di truffa che vengono proposte in vari modi, attraverso vari canali, soprattutto per i contratti di energia e gas. All’apparenza sembra abbiano prezzi inferiori, ma poi ci si accorge che la verità è tutt’altra. Pare ci sia un risparmio ma non è così. I nostri sportelli sono posizionati in diverse zone della provincia di Salerno, a disposizione della cittadinanza per rimediare a questi eventi».
Quante segnalazioni a Salerno e provincia?
«Abbiamo diverse segnalazioni, con persone che vengono di continuo ai nostri sportelli a chiedere informazioni e chiarimenti. Dall’inizio dell’anno, poi, con l’ipotesi di apertura del mercato libero, le tariffe potevano essere cambiate più agevolmente, ma al momento è tutto bloccato fino a marzo. Ulteriore segnale contrario alle necessità del cittadino, che deve sapere e deve essere tutelato».
Come mai non si scende in piazza?
«Noi abbiamo già fatto qualche iniziativa in piazza: l’anno scorso a giugno, a dicembre altra iniziativa a Napoli. Contiamo di farne a breve una anche a Salerno. Vogliamo sollecitare le persone affinché s’indignino adeguatamente per queste cose. Non vogliamo però solo questo: abbiamo chiesto alle prefetture di istituire un tavolo per chiarire le modalità di aumento dei prezzi, con un osservatorio che cerchi di evitare le speculazioni sui prezzi».