di Monica De Santis
“Nell’esprimere la più ampia solidarietà da un punto di vista umano all’ex consigliera comunale Valentina Cartolano per le dimissioni dalla carica, credo anche, alla luce delle sue ultime dichiarazioni, che sia il caso di aprire una considerazione politica un po’ più ampia”. A parlare è il sindaco di Sapri Antonio Gentile a cinque giorni dalle dimissioni della giovane consigliera di minoranza del Comune di Sapri. La Cartolano nella sua lettera di dimissioni aveva attaccato i suoi colleghi di minoranza spiegando che… “la comunione di intenti, l’amore per Sapri e la sinergia del gruppo di lavoro che ha caratterizzato l’Opposizione non sono evidentemente bastati a creare un rapporto che fosse davvero solido e di fiducia, almeno per quanto mi riguarda. Troppe ed avvilenti le allusioni riguardo al mio risultato elettorale, secondo qualcuno pilotato dalla stessa Maggioranza che mi avrebbe addirittura preferita, rispetto ad altri candidati non eletti, tra le fila dell’Opposizione. Un’ipotesi che parte da un enorme errore concettuale: ritenere che via personale, politica e amministrativa siano la stessa cosa”. Di qui l’intervento del sindaco Gentile che prosegue spiegando che… “In poco più di tre mesi dalle ultime elezioni il gruppo di minoranza ha già perso per dimissioni tre consigliere tra le quali la candidata a sindaco e le consigliere più votate. Non ricordo di precedenti simili in seno al Consiglio Comunale della Città di Sapri e credo che le stesse non possano essere archiviate semplicemente con giustificazioni di carattere personale o incomprensioni varie. – spiega ancora Gentile – Non più tardi di qualche mese fa, alle elezioni, lo stesso gruppo ormai ridotto ai minimi termini chiedeva la fiducia ai cittadini raccontando di essere un gruppo solido con le idee ben chiare e sopratutto autonomo. Per fortuna i cittadini sapresi lo hanno compreso in tempo. Le motivazioni della ex consigliera Cartolano aggiungono poi particolari inquietanti alla vicenda e che minano l’idea vera di democrazia e cioè confronto anche con chi non la pensa come te. Se anche parlare con un avversario diventa un reato politico, allora davvero siamo alla barbarie. Il racconto della ex consigliera mina la credibilità di quel che rimane di un gruppo che oramai senza spiegare cosa realmente sta accadendo ci fa assistere a continue dimissioni e rinunce alla carica. – conclude il primo cittadino – Un balletto che mortifica le istituzioni ed umilia i cittadini che in quel progetto hanno creduto. Spero quindi che non passino anche queste dimissioni in silenzio, certo anche che non saranno le ultime, e confido che prevalga il senso di responsabilità e il rispetto verso i cittadini. Che la giostra si fermi ed il Consiglio Comunale e la città vengano resi edotti con argomentazioni serie ed inconfutabili.