di Monica De Santis
Ieri mattina, il cardinal Ernest Simoni, nato nell’ottobre del 1928 e ordinato sacerdote l’8 aprile 1956, considerato un “nemico del popolo” ai tempi della dittatura comunista di Enver Hoxha: arrestato nella notte di Natale del 1963, mentre celebrava la messa a Barbullush, e confinato in una cella d’isolamento con una condanna a diciotto anni è giunto a Salerno ed ha celebrato la Santa Messa nel Santuario di Maria Santissima del Carmine, accolto da Monsignor Andrea Bellandi e alla presenza del vice sindaco Paky Memoli.
Definitivamente liberato il 5 settembre 1990, confermò il perdono ai suoi aguzzini, invocando per loro la misericordia del Padre. La sua nomina cardinalizia, ha tenuto a precisare, è un riconoscimento per tutti i martiri e i cattolici perseguitati nella sua terra. “È stata una grande emozione partecipare, in qualità di vice sindaca presso il Santuario di Maria Ss. del Carmine al Solenne Pontificale organizzato da Don Biagio e dal Priore dell’arciconfraternita del Carmine notaio Paolo Califano e presieduto da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Ernest Simoni condannato a morte dal regime ateo comunista, pena commutata alla prigionia ed ai lavori forzati nelle miniere e nelle fogne di Scutari ( 1963 – 1991 ). – ha raccontato Paky Memoli – Sua Eccellenza nell’Albania post-comunista ha esercitato il ministero in diversi villaggi, portando la sua testimonianza di sacerdote cattolico perseguitato e sopravvissuto al regime.La sua testimonianza ha profondamente commosso il Santo Padre Francesco durante il suo viaggio apostolico in Albania il 21 settembre 2014, quando si sono incontrati e abbracciati nella cattedrale di San Paolo a Tirana. Il 20 settembre 2016 si è seduto al tavolo accanto al papa durante l’incontro interreligioso organizzato per la Giornata mondiale di preghiera per la pace organizzato ad Assisi”.