di Arturo Calabrese
Giro della provincia per il ministro per il Sud Mara Carfagna che ieri ha visitato alcuni centri facenti parte del collegio nel quale è candidata, il plurinominale della Camera, per il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. La responsabile del dicastero per il Mezzogiorno è stata in mattinata a Villammare, ad Agropoli e ad Eboli, per poi recarsi nel pomeriggio a Cava de’Tirreni e Nocera Inferiore. Nella città cilentana, per l’appunto Agropoli, Mara Carfagna ha incontrato un folto pubblico insieme alla candidata del maggioritario alla Camera Elvira Serra. «Chi ha fatto terminare anzitempo il Governo guidato da Mario Draghi – ha detto – dovrà prendersi le proprie responsabilità e soprattutto spiegare ai cittadini italiani perché un esecutivo serio e di valore, con capacità, con spiccato senso del dovere e con la forza di recuperare credibilità in Europa abbia dovuto fermarsi e interrompere il proprio percorso. Era un cammino difficile – ha aggiunto – ma sapevamo cosa e come farlo.
Il Governo Draghi, del quale ho l’onore di essere ministro, stava portando avanti un progetto importante nei lunghi e duri mesi della ripresa post Covid, poi la guerra in Europa ha ulteriormente complicato il tutto, ma anche lì il premier ha saputo rispondere al meglio. Non doveva finire così e non poteva finire così, ma c’è chi ha anteposto i propri interessi, o di partito, a quelli di una nazione intera. Per la prima volta, il Sud è stato considerato un obiettivo e non una causa persa prima ancora di iniziare a lavorare. Il 40% dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha proseguito il ministro – è stato destinato unicamente per le regioni meridionali. Sono ben 82 miliardi di euro da spendere per infrastrutture, per la viabilità, per la scuola, per la sanità nell’arco di cinque anni. Questo deve essere fatto perché il Sud possa crescere, svilupparsi e soprattutto possa creare solide e concrete opportunità lavorative per i giovani. Nel mio Paese ideale – ha ragionato Mara Carfagna – un giovane del Sud non deve essere costretto ad andare via e se lo fa è per una sua personalissima scelta, magari cogliendo l’occasione che dà lui l’Europa. Andare via deve essere una scelta e non un obbligo».
Nel suo intervento, davanti ad una nutrita platea composta anche da altri candidati nei vari collegi quali Gigi Casciello, Catello Vitiello, Rossella Sessa, Antonio D’Alessio, la politica apre ed approfondisce il tema del Pnrr: «Possiamo e dobbiamo costruire nuovi asili nido perché ne abbiamo fin troppo pochi. Con più asili nido – ha argomentato – una mamma può lavorare e non deve scegliere tra vita lavorativa e famiglia. Questa forma mentis deve finire e si deve pensare ad un futuro inclusivo per tutti. Al Sud, il tempo pieno a scuola è un miraggio mentre al Nord è una eccellenza dell’istituzione scolastica italiana. Anche a questo servono quegli 82 miliardi e cioè per avere scuole al passo coi tempi e non più strutture fatiscenti». Le parole del ministro Carfagna si concentrano anche su Agropoli: «Per questa città – ha detto riferendosi al suo dicastero – abbiamo stanziato 6 milioni di euro per attività di rigenerazione urbana che si concretizzeranno con i lavori in alcune vie del centro urbano. Per quanto riguarda l’asilo nido – ha detto avviandosi alla conclusione – non ci siamo limitati a stanziare i fondi per i lavori di costruzione, ma nella legge di bilancio sono presenti delle risorse per mantenere vivo l’asilo e per farlo funzionare, ovviamente con nuovi posti di lavoro».