di Erika Noschese
Le Luci d’Artista si faranno. È questa, per ora, l’unica certezza dell’amministrazione comunale di Salerno, guidata dal sindaco Vincenzo Napoli, che sembra aver scongiurato il rischio di dover rinunciare all’evento natalizio. Dunque, nonostante i cambi di programma, le difficoltà, forse anche l’incapacità di mettere in piede un’edizione totalmente nuova che avrebbe portato con sé una ventata d’aria nuova, la manifestazione è salva, ma per rifarsi il look, come più volte aveva annunciato anche il governatore Vincenzo De Luca, promettendo grandi novità, bisognerà attendere il prossimo anno. Archiviata, per adesso, la parentesi Art director, si prova a correre ai riparicon pochi mesi a disposizione, ma, inevitabilmente, si riparte dai problemi. Il primo, innegabile, il caro bolletta che mette a dura prova famiglie e aziende salernitane e che non risparmia neanche gli enti locali. La giunta comunale per ora ha dato il placet alla manifestazione anche se poco o nulla è stato definito. L’ipotesi più accreditata in questo momento è quella di cercare un importante sponsor che voglia farsi carico dei costi relativi all’illuminazione. Missione quasi impossibile, visti i tempi che corrono, ma per il momento la speranza è l’ultima a morire, soprattutto mentre si prova a cercare un piano B di facile approvazione. A questo punto, è quasi d’obbligo ricordare la proposta avanzata dalla consigliera del Psi, Tonia Willburger che da anni suggerisce di illuminare anche i monumenti. Magari è proprio dai simboli storici della città che si potrebbe partire. E per provare a ridurre gli sprechi, il Comune potrebbe pensare di evitare di installare luminarie nelle vie di passaggio, come potrebbe essere via Luigi Guercio, tanto per fare un esempio, e dedicarsi alla zona centro, zona orientale o, in alternativa, illuminare le varie piazze, come avviene in altre realtà del nord. Una novità però dovrebbe esserci e mira a valorizzare la rete museale. Su questo aspetto, valido apporto potrebbe essere dato proprio dalla consigliera Willburger che ha lavorato, tra le altre cose, alla Rete dei Musei e nessuno più di lei potrebbe far respirare quell’aria di novità che oggi tanti auspicano. Se e cosa si inventerà l’amministrazione per evitare il fallimento di una manifestazione storica per il momento non è dato saperlo, ma di certo non mancherà la corsa contro il tempo e i soliti problemi dell’ultimo minuto che rischieranno, ancora una volta, di mettere a rischio l’inaugurazione, come avvenuto lo scorso anno con una serie di rinvii all’ultimo secondo per un piano sicurezza che faceva acqua da tutte le parti. Al centro del problema, il delicato periodo storico della pandemia che richiedeva una serie di norme che, a conti fatti, non sono state fatte rispettare, se non a chiacchiere e via social.