di Arturo Calabrese
Tra i primi a credere nel progetto Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, Edmondo Cirielli è tra i politici più rappresentativi della destra salernitana ma anche italiana. Più volte parlamentare, ha anche ricoperto il ruolo di presidente della Provincia, quando ancora gli amministratori venivano eletti dal popolo.
Da ex presidente di una Provincia, come legge la situazione odierna di questi enti?
“Tragica. Tra i primi punti che affronteremo, qualora dovessimo essere forza governativa, ci sarà quello di restituire a tali enti il potere che è stato loro tolto. Abbiamo dei carrozzoni con relativi presidenti e consiglieri, ovviamente pagati, che non possono prendere iniziative perché faticano a trovare i soldi. Servono, dunque, politiche serie: totale rivoluzione degli enti locali. Diverse emergenze sono sotto gli occhi di tutti ed è arrivato il momento di agire”.
Tema di stretta attualità è il caro bollette. Qual è il suo pensiero?
“Questo governo di larghe intese, cosiddetto “dei migliori”, si è rivelato incapace e come Fratelli d’Italia abbiamo fatto bene a non entrarvi perché ciò era ampiamente prevedibile. Erroneamente e in maniera anche infingarda, chi governa cerca di scaricare le colpe della vicenda sulla guerra tra Russia e Ucraina. In realtà è un pretesto degli speculatori, tutti europei, che stanno approfittando per guadagnare sempre di più e lo vediamo con i prezzi delle materie prime nelle forniture: sono invariati ma la vendita porta ad uno squilibrio di prezzi. Il Governo doveva agire per tempo e non doveva scaricare, come ha fatto con grande incapacità, su aziende e famiglie. Ci sono nuclei familiari che devono decidere se pagare le bollette o mettere il piatto in tavola o pagare i mutui. Le aziende rischiano di fallire, mettendo in atto una crisi economica che ha del pauroso. Di ciò si deve vergognare chi ha governato negli ultimi anni. Aggiungo che è assurdo che l’ente pubblico per la fornitura del gas, e cioè l’Eni, in questi sei mesi ha fatto ben sette miliardi di utili. E quindi appare se non come uno speculatore, come qualcuno che usufruisce della speculazioni ed è paradossale che lo Stato guadagni sulle difficoltà di aziende, imprese e famiglie”.
C’è una soluzione?
“Sono tante. Inizierei ad aumentare le forniture di gas a basso costo dall’Azerbaigian, cosa che hanno fatto in altri Paesi. Un anno e mezzo fa, il “Governo dei migliori” poteva iniziare a ragionare sul nucleare, in un’ottica di progettazione a medio e lungo termine di nuova generazione. Compriamo energia proveniente dal nucleare in Svizzera e Francia e le centrali non sono poi così lontane dai confini. Se dovesse succedere qualcosa, il problema lo avremo anche noi dato che le radiazioni non si fermano alla dogana. Questa ondata speculativa era molto prevedibile e come opposizione avevamo messo in guardia il Governo, ma siamo stati inascoltati. Ecco, i “migliori” avrebbero davvero potuto fare qualcosa di concreto”.
Le aziende soffrono e anche tanto. Addirittura c’è chi dice che non supererà l’anno e chiuderà l’attività…
“C’è chi si è ritrovato a pagare da 50mila a 200mila euro e l’impatto è devastante. Credo si debbano recuperare risorse immediatamente. Spendiamo 15 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza e 10 miliardi per l’accoglienza di stranieri che non hanno alcun titolo per essere accolti ed infatti non sono profughi, esuli di guerra o richiedenti asilo. A loro viene garantita la protezione umanitaria i cui soldi vanno allo straniero e in parte a società cooperative che guarda caso sono in larga parte legate al Partito Democratico. Si cominci a bloccare queste misure e si intervenga sul caro bollette senza produrre ulteriore debito. Inoltre si dovrebbe prevedere di colpire chi specula con norme ad hoc”.
Idee chiare nel programma anche sulla riforma della giustizia?
“Vogliamo fare in modo che la magistratura torni super partes. Dobbiamo espellere il cancro della politicizzazione della magistratura che porta il nome dl Pd. C’è una parte della magistratura che è una corrente del Partito Democratico e molti di loro hanno avuto ruolo apicali andando a delegittimare la magistratura. Se dovessimo governare, verrà istituita una commissione parlamentare d’inchiesta per verificare quanto i magistrati del Pd abbiamo favorito il loro partito e danneggiato il centrodestra”.
Quali sono le emergenze della provincia di Salerno?
“Sono tre. Una è il lavoro: le politiche del presidente De Luca sono state assolutamente nulle sul versante dello sviluppo economico e sull’aiuto alle imprese. Manca il lavoro, dunque. Poi c’è la sanità: come forza di governo, mi farò relatore affinché vengano commissariate quelle regioni che non riescono a fornire livelli di assistenza sanitaria minima e la Campania, che ha una sanità da terzo mondo per colpa della politica, rientra tra queste. Terza emergenza è l’assenza di opere strutturali nel Pnrr forse perché a De Luca non interessa lo sviluppo del territorio. Ci sono 50 milioni fermi per l’aeroporto e altri 50 per l’Aversana, in sette anni De Luca non ha mosso una pietra nonostante i fondi a disposizione. Anche su questo aspetto credo sia necessario l’intervento di Roma affinché vengano commissariati quei lavori pubblici che De Luca non è in grado di realizzare. Parlo anche della strada del Parco che deve entrare nel Pnrr affinché si colleghi il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni all’autostrada, aumentando il flusso turistico. A proposito di ciò, aggiungo che sul Monte Cervati si potrebbe costruire una stazione sciistica, una mia idea che è stata bocciata, ovviamente, da De Luca e dal Pd”.