di Arturo Calabrese
Donato D’Aiuto è segretario cittadino di Azione e dopo un iniziale silenzio, anche per ben valutare le intenzioni del partito di Carlo Calenda a livello nazionale, dice la sua su vari temi, a partire dalla mancata alleanza con il centrosinistra e il tentativo con Italia Viva e Italia c’è.
Segretario, si vanno via via delineando le varie coalizioni in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre…
“Mentre il centrodestra non ha mai dato segno di poca compattezza, nonostante le palesi divergenze di vedute su molti temi di politica italiana ed estera, nel centro sinistra ancora la quadra non è stata raggiunta e lo vediamo nelle coalizioni “di campo largo”. Qualcosa non è andata per il verso giusto”.
Quale sarà alla fine la strada che percorrerà Azione?
“Sarà quella di sempre, ovvero aggregare intorno alla politica del “fare” e, soprattutto, del “come” fare. Le prime pillole lanciate dal centrodestra (Berlusconi parlava di Flat Tax al 25%, Salvini addirittura al 15%) sono la conferma che si preferisce seguire la strada del populismo e non quella della serietà. Questo tipo di politica non ci appassiona”.
Dopo la rottura dell’accordo con il Pd, si parla tanto di una possibile alleanza tra Azione ed Italia Viva. Un’altra alleanza? Ma è con Renzi che Calenda può costruire il Terzo Polo?
“La legge elettorale con la quale voteremo il 25 settembre privilegia le alleanze nei collegi uninominali. Discorso diverso, invece, quello della soglia sbarramento che in coalizione è più alta. Calenda non ha mai nascosto la sua stima per Renzi. I matrimoni si fanno in due. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore. I sondaggi di queste ore pare abbiano punito l’andamento ondivago di Calenda nelle ultime settimane”.
Quanto influisce questo su una campagna elettorale che ancora deve entrare nel vivo?
“Non guardavamo i sondaggi nel 2020 quando eravamo nati da pochi mesi, non li guardavamo un mese fa e non li guardiamo neanche adesso. Noi vogliamo soltanto continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto. Non avremo a disposizione tantissimo tempo, ma l’obiettivo è quello di far capire agli elettori che esiste un modo di fare politica serio e pragmatico nel solco del lavoro che Carlo Calenda ha fatto alle elezioni Amministrative di Roma dello scorso anno”.
L’arrivo di Mara Carfagna in Azione ha avuto un impatto mediatico eccezionale a livello nazionale. Come è stato preso il suo ingresso a livello locale?
“Mara Carfagna è senza ombra di dubbio un enorme valore aggiunto al nostro Partito e va ad inserirsi in una struttura già consolidata che ha tanta voglia di continuare quel percorso di crescita sana e graduale iniziato nel novembre 2019. Con enormi difficoltà, a causa del Covid, abbiamo portato Azione in ogni angolo della provincia. Quel lavoro deve proseguire sia in questo periodo pre-elettorale sia dal 26 settembre in avanti”.