di Luca Ferrini
Sorridere fa bene al cuore e alla mente! Lo dicono in tanti, lo dice anche uno studio americano che ha dimostrato che ridere fa bene alla salute, con effetti simili a una sessione di sport. Abbassa la pressione, riduce lo stress, stimola l’appetito e mette in moto il sistema immunitario. Che sorridere faccia bene lo sanno benissimo anche gli organizzatori del Premio Charlot, che da 34 anni propongono una manifestazione dove la parola d’ordine è appunto: ridere. E ridere è la parola d’ordine della serata di questa sera all’Arena del Mare, dove alle 21,30 si alzerà il sipario sulla seconda giornata di spettacoli della kermesse dedicata al più grande attore di tutti i tempi: Charlie Chaplin. Una serata che vedrà come protagonisti 7 giovani cabarettisti selezionati in tutt’Italia da Gianluca Tortora ed Alessio Tagliento. I doppiosenso (duo composto da Nunzio Amato Cicciano di Napoli e Antonio Juliano di San Giuseppe Vesuviano), Emanuele Campasano di Pomigliano d’Arco, Chiara Anicito di Paternò (Catania), Massimiliano Samaritani detto Max di Bareggio (Milano), Luisanna Vespa di Roma, il duo composto da Simone Gallo di Cecina (Li) e Andrea D’Andreagiovanni di Pescara, e Nikolas Albanese di Rho, si sfideranno a suon di battute e risate per conquistarsi lo Charlot Giovani. A decretare il vincitore come sempre sarà il pubblico presente, mentre la giuria tecnica assegnerà il premio della critica. La serata, che sarà condotta dal trio salernitano dei Villa Per Bene, vedrà come ospite l’imitatore e cantante Luca Virago, che delizierà il pubblico con canzoni del repertorio di Baglioni, Zero, Morandi, Vasco e molti altri. e come padrino il vulcanico e simpaticissimo Alessandro Bolide, noto al pubblico per la sua partecipazione a “Made in Sud” e per il tormentone “Ma che ce ne fotte”…
“E’ una frase terapeutica. Quando ci sono troppi problemi ti guardi intorno, guardi chi sta peggio di te e dici ma che ce ne fotte, andiamo avanti lo stesso. Il problema è che quando vedi un premier raccontare delle barzellette come sta facendo Draghi che poi ha dato le dimissioni e noti che alla fine ha preso alla lettera il mio tormentone questo ti fa un po’ arrabbiare. Perchè in un momento storico come quello che stiamo vivendo sia in Italia che in Europa abbiamo bisogno di politici serie e non che pensano: ma che ce ne fotte”.
Lei è nato a Napoli, terrà della comicità, quale dei grandi signori del sorriso è il suo preferito e perché?
“Massimo Troisi, senza dubbio. Oggi come punti di riferimento invece ce ne sono veramente pochi, ma resto sempre colpito dalla bravura e dall’eleganza che ha nell’interpretare le sue commedie Vincenzo Salemme. Anche se devo dire che tra i miei preferiti c’è Carlo Verdone, un grande, soprattutto per il lavoro che faceva sui suoi personaggi che li faceva vivere e diventare reali con la sua fantasia e versatilità”.
Cosa ha rappresentato l’esperienza di Made in Sud?
“Made in Sud ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà per me la famiglia. Ormai non vedo più i miei colleghi come colleghi ma come parenti. Sicuramente è stato il percorso più bello di crescita che ho fatto da quando ho iniziato questa carriera”.
Torna al Premio Charlot manifestazione che l’ha accolta tantissime volte. Che ricordi ha delle sue partecipazioni?
“Il Premio Charlot mi ha accolto sempre bene, sin da quando ero un giovane comico emergente. Anche se ritengo ancora di essere emergente, perchè non sono ancora “emergiuto”. La famiglia Tortora mi ha dato la possibilità di prendere il volo. A loro sarò grato a vita, soprattutto per l’entusiasmo che hanno sempre avuto nel portare avanti questo premio dedicato ad un’icona del cinema, della comicità, di tutto”.
Se non avesse fatto il comico cosa avrebbe voluto fare nella vita?
“Sinceramente non lo so cosa avrei fatto. Avrei fatto comunque il comico, perchè mi è sempre piaciuto far sorridere le persone. Quindi qualsiasi altro lavoro avessi fatto avrei comunque cercato di far ridere tutti. Amo molto la legalità quindi forse avrei fatto il poliziotto o il carabiniere”.
Non solo attore ma, nel 2015 ha pubblicato un libro, ovviamente comico, come si è trovato nelle vesti di scrittore?
“L’esperienza del libro è stata affascinante. Inizialmente non ci credevo quando mi è stata proposta questa cosa, poi alla fine è stata davvero una bella avventura. Proprio come è stato bello lavorare per il cinema con registi come i Vanzina, Stefano Reali, Mario Martone e poi recitare con Raul Bova in due film”
Che rapporto ha con il suo pubblico?
“Il rapporto con il mio pubblico è carnale. Non è solo il pubblico che cerca Alessandro Bolide è anche Bolide che cerca con lo sguardo il suo pubblico. Sono sempre contento quando si avvicinano per un complimento, di meno quando si avvicinano alla mia macchina e mi chiedono se devo uscire e non mi riconoscono”.
Un invito ad assistere alla serata di questa sera dello Charlot?
“Il Premio Charlot è sinonimo di garanzia, quindi vi invito a venire questa sera e sostenere questa manifestazione e il sottoscritto che a fine mese ha sempre un fitto, perchè il comico è un precario, da pagare. Quindi sostenetemi sempre”.
E in attesa di applaudire Bolide, Virago, I Villa Per Bene e i giovani comici che questa sera saliranno sul palco del Premio Charlot, il patron e direttore artistico Claudio Tortora annuncia anche che nel corso della serata del 27 luglio, sarà consegnato il Premio Charlot Giornalismo. Il riconoscimento sarà consegnato ad Enzo Todaro, decano dei giornalisti salernitani che quest’anno compie i 70 anni di carriera e i 60 anni d’iscrizione all’ordine dei giornalisti. Tutte le serate dello Charlot sono ad ingresso gratuito tranne quella del 29 luglio che è ad invito, da ritirare a partire dalle 18,30 di oggi al botteghino dell’Arena del Mare.