di Rosaria Coppola
Bambini e sole: un argomento particolarmente caro alla FIMP Salerno che, attraverso il suo presidente Luigi Morcaldi, raccoglie le istanze e le preoccupazioni dei genitori per garantire, soprattutto ai piccoli, vacanze serene, godendo in pieno gli effetti benefici dell’esposizione al sole ed evitandone i danni. “Occorre chiarire alcuni punti ed anche sfatare qualche luogo comune: se, infatti, è vero che bisogna prestare particolare attenzione al sole, è altrettanto vero che scadere nell’eccesso opposto non è dopo tutto così utile- esordisce il prof.Giuseppe Ruggiero, referente Nazionale area Dermatologica FIMP, consigliere provinciale della Federazione Italiana Medici Pediatri di Salerno, e vice presidente World Health Academy of Dermatology and Pediatrics. “A fronte dell’innegabile benessere psicofisico che la luce solare fornisce agli esseri umani, esistono rischi per la salute dei bambini e degli adolescenti in funzione però sia della qualità e quantità di radiazione solare assorbita e sia dello stretto rapporto con l’efficienza delle difese naturali individuali nei confronti del sole (il cosiddetto “fototipo”). In poche parole si potrebbe dire che il sole è essenziale per la vita, ma l’abuso del sole può essere pericoloso per la salute. La sovraesposizione, specialmente durante l’infanzia, è un fattore di rischio per alcuni tumori della pelle, i raggi UV sono ritenuti responsabili di ustioni della pelle, della riduzione dell’efficacia del sistema immunitario e della accelerazione dell’invecchiamento della pelle. – continua il prof.Ruggiero- La corretta esposizione al sole permette un miglioramento di alcune dermatiti, ad esempio la Dermatite Atopica, la Psoriasi e non trascurando la produzione della Vitamina D, necessaria per l’assorbimento del calcio degli alimenti” Per questo è fondamentale difendere il bambino dai raggi solari, adottando alcune semplici precauzioni, indicate dallo stesso consigliere provinciale della FIMP Salerno: Proteggerlo con indumenti (cappello, magliette, ecc), scegliendo vestiti ampi e scuri e ricordando che il tessuto bagnato offre minore protezione di quello asciutto; Proteggerlo con gli occhiali da sole che sono molto più, di un accessorio moda e l’Unione europea li ha classificati come “dispositivo di protezione individuale”;Utilizzare un ombrellone o un sistema ombrante, un cappello e cercare di evitare di stare per molte ore al sole, sia in spiaggia che in montagna; Lo spettro e l’intensità dei raggi ultravioletti (RUV) dipendono dalla latitudine e dalla longitudine e la massima irradiazione è raggiunta a mezzogiorno; per questo è meglio evitare l’esposizione al sole tra le ore 12 e le 16.00; Nuvolosità: l’irradiazione è ridotta solo del 20% dalla nuvolosità; per cui il sole si prende anche se ci sono le nuvole. Oltre a queste preziose indicazioni rivolgiamo al professore Ruggiero le domande che sicuramente gli vengono poste normalmente dai genitori dei bambini Quante ore sotto al sole si può stare? “Non esiste un tempo prestabilito di ore in cui si può tranquillamente esporsi al sole. L’esposizione deve essere graduale per dare alla pelle il tempo di costruire sistemi di difesa: il migliore è la pigmentazione: cioè la capacità di produzione di melanina che compare dopo 3-5 giorni dall’esposizione, con un picco massimo a una settimana. Come capire il tipo di pelle del bambino? A chi ci si rivolge per scoprirlo? La pigmentazione costituzionale e la capacità di pigmentazione fotoindotta sono elementi essenziali nella sensibilità nei confronti dei RUV; per questo motivo è stato formulato il concetto di Fototipo. Il fototipo dipende dal colore degli occhi, dal colore dei capelli, dal colore della pelle e dalla reazione della pelle alla esposizione al sole. E geneticamente determinato, può essere calcolato da ogni pediatra e non sono necessari test per calcolarlo. Creme protettive: sì o no? Sicuramente si, tenendo presente che la protezione solare deve evitare scottature e gli effetti deleteri delle RUV . Anche per le creme si devono tenere in considerazione alcune cose: Fattore di Protezione Solare, Il livello di protezione UVA, La resistenza all’acqua, Non esiste una sostanza universale in grado di coprire tutto lo spettro solare e non tutti i prodotti possono essere fotoprotettori; non esiste una protezione al 100%. Bisogna applicare il prodotto in dose abbondante, almeno 30 minuti prima di esporsi al sole, ripetendola almeno ogni 2 ore e sempre dopo il bagno, in caso di eccessiva sudorazione, perché così non si prolunga l’esposizione, ma la si mantiene semplicemente”- conclude il prof. Ruggiero. In conclusione riassumiamo alcune indicazioni ribadite dalla FIMP per una corretta esposizione al sole: La pelle può essere esposta al sole per un certo periodo di tempo senza arrossarsi; La durata di questo tempo di autodifesa dipende dal tipo di pelle (Fototipo); Trascorso tale tempo, la pelle richiede protezione, ricordando di evitare l’esposizione tra le 12 e le 16