“Mia cognata vorrebbe scappare ma non sa come fare” - Le Cronache
Salerno Ultimora

“Mia cognata vorrebbe scappare ma non sa come fare”

“Mia cognata vorrebbe scappare ma non sa come fare”

di Monica De Santis

Hanno 8 e 10 anni, sono due fratellini e sono arrivati in Italia, a Salerno, insieme con la loro giovane mamma ed il loro papà.  E’ una delle prime famiglie ad essere arrivate, sono partiti appena il conflitto è iniziato e fortunatamente per loro non hanno visto tutto quello che purtroppo hanno visto altri loro connazionali e che continuano a vedere. Oggi sono ospiti di Padre Ivan, come racconta Julia, una loro giovane amica, in Italia già da diversi anni, che racconta la loro storia. “Sono partiti quando sono scoppiate le prime bombe. Sono partiti di notte e non hanno trovato tante difficoltà lungo la strada. C’era la fila al confine, questo si. Sono riusciti ad attraversarlo e poi ad arrivare in Italia perchè hanno conoscenze nella parrocchia. Ora sono a casa di Padre Ivan, ma non sanno cosa faranno dopo e come riusciranno ad andare avanti. Stiamo cercando proprio con padre Ivan di aiutare quelli che non hanno un posto dove andare, cerchiamo di fare il possibile ma non è facile”. Julia, poi racconta la sua storia. Gli occhi lucidi, mentre parla dei suoi familiari rimasti in Ucraina a pochi chilometri da Kiev, dove le bombe continuano ad esplodere ogni giorno… “Ho tutta la mia famiglia in Ucraina. C’è mamma, papà e mio fratello con sua moglie ed i miei nipoti. Loro tengono duro, piango, ma tengono duro. Mia cognata con i miei due nipoti ora ha più paura e vorrebbe scappare e venire qui, però non sanno ancora come fare. Non sanno se ci sono autobus o treni. Con le macchine non possono partire perchè non le fanno più passare e poi il viaggio sarebbe troppo lungo per lei da sola. Non nascondo che sono molto preoccupata. Ho sentito mia madre questa mattina, cerco di sentirla tutti i giorni per sapere come stanno. Piange ma per ora non vuole partire. Non è facile per noi che stiamo qui, sapere che i nostri cari sono lì e che rischiano la vita ogni giorno. Abbiamo tutti paura”.