Da Sant’Ambrogio a San Matteo… quel che cambia e quel che ci accomuna - Le Cronache
Salerno

Da Sant’Ambrogio a San Matteo… quel che cambia e quel che ci accomuna

Da Sant’Ambrogio a San Matteo… quel che cambia e quel che ci accomuna

di Michele De Vecchi

Mediante una serie di semplici domande, scopriamo quello che accomuna e differenzia una stessa generazione di ragazzi. Ed è così che abbiamo posto le medesime domande a due ragazzi: il primo, Niccolò Ghizzoni, di Milano e il secondo, Matteo Ragone, di Salerno, entrambi frequentanti il Liceo classico.

Svolte in momenti differenti, abbiamo deciso di unire le risposte ricevute, affinché si evidenziassero bene tanto gli elementi in comune quanto le diversità Quale scuola frequentate? Siete soddisfatti della scelta? Niccolò: Ho scelto il liceo classico, frequento il “C. Beccaria”. Posso dire di essere molto soddisfatto di questa scelta. Matteo: Anche io sono al classico, sono un alunno del “T. Tasso”. Soddisfatto? Sì Vorreste spiegarvi meglio. Niccolò: Il mio liceo ha vari indirizzi, con vari potenziamenti. Io ho scelto quello di Storia dell’arte, sia perché amo questa materia sia perché credo sia importante approfondirla, anche in vista di un futuro lavorativo. Matteo: Io invece frequento il Liceo classico , indirizzo Calliope; è una scuola molto impegnativa, senza dubbio. È distante la scuola da casa? Niccolò: Io, abitando vicino al Parco delle Cave, impiego circa quaranta minuti per arrivare a scuola: prendo prima l’autobus poi la Metro lilla. Matteo: Io, abito a Torrione e potrei raggiungere il Liceo in automobile, ma anche passeggiando Mi raccontate qualcosa sul clima in classe. Niccolò: La mia classe non è proprio unita, è divisa in gruppi e regna una grande competitività. Matteo: Noi siamo abbastanza uniti, posso dire che viviamo un ambiente scolasticamente sereno: quando possibile, ci aiutiamo a vicenda. Siete soddisfatti dei professori? Niccolò: Amando io studiare, sono felice di avere professori tanto preparati quanto esigenti. Matteo: I miei professori sono molto preparati, ma non posso definirli tutti esigenti. In che senso? Cosa intendete con il termine “esigente”? Niccolò: Sono molto fiscali con i termini di consegna, ma anche nella valutazione. Non ho mai avuto insufficienze, ma ho visto attribuire voti molto negativi quando una consegna non era rispettata. Matteo: Per ‘esigente’ io intendo interrogazioni molto lunghe e dettagliate, e ripetute. E delle compagne di classe, cosa pensate? Niccolò: Le due più belle sono fidanzate … Matteo: Tutte belle ragazze, ma non ho il coraggio di fare la prima mossa, dal momento che siamo in classe insieme … Mi dite qualcosa sulla struttura scolastica? Niccolò: Io mi perdo … la scuola ha tre piani, è molto grande, ho ancora difficoltà a trovare la mia classe. Matteo. Credo che la mia scuola sia di media grandezza; la mia classe è al piano terra. Domanda: Lasciando un attimo da parte l’ambito scolastico, mi illustrate come vivete il tempo libero? Niccolò: Essendo Milano collegata benissimo, spesso con i miei amici passeggiamo in centro. Ci piace girare la città, dai vari parchi (Sempione, Parco di Trenno) agli altri luoghi di ritrovo dei ragazzi della nostra età (City Life, Gae Aulenti, Brera e Arco della Pace). Matteo: Noi, spesso il sabato sera, ci dividiamo tra Piazza della Libertà, spiaggetta di Santa Teresa e il centro storico. In ultimo, vi trasferireste dalla vostra città al sud/nord? Niccolò: Non saprei … forse sì, ma solo per il mare. A Milano sto bene, è obiettivamente una città che offre molto, mi dispiacerebbe lasciarla. Matteo: No, non lascerei mai la mia città e la mia famiglia. Sicuramente dovrò considerare le prospettive di lavoro che, spero, mi si offriranno, ma sinceramente non vorrei andare oltre Roma.