di Monica De Santis
Una decina di operatori culturali (tra questi i rappresentanti dei tre distretti Rotary, l’organizzatrice di Salerno Letteratura, una dirigente scolastica, il direttore del Giardino della Minerva, alcuni operatori teatrali e altre associazioni), unitamente al presidente della commissione cultura e ambiente Arturo Iannelli e una referente della società organizzatrice di Slide Door, si sono ritrovati ieri mattina a Palazzo di Città. All’ordine del giorno pensare e raccogliere delle proposte che possano salvare quello che avrebbe dovuto essere, o almeno così era stato presentato, un evento per la città di Salerno, ovvero Slide Door: la porta virtuale che ci avrebbe dovuto porre in continuo collegamento con il Museo dell’Immigrazione di Ellis Island New York. Un incontro resosi necessario, avendo toccato con mano che dopo l’inaugurazione, la porta virtuale posizionata nel quadriportico della Cattedrale di Salerno, non è stata più utilizzata. Nessun evento, nessuna iniziativa e soprattutto nessun cittadino, non solo salernitano, ma neanche americano che sia riuscito a sfruttarla, ma verrebbe da pensare ad intendere le sue enormi potenzialità. Colpa di un’organizzazione di fatto quasi del tutto assente e indolente, che ha previsto solo tre appuntamenti per sei mesi. Di questi, lo ricordiamo, uno era l’inaugurazione, uno è in programma il 17 aprile e l’ultimo per il giorno della chiusura. Dunque, urge una soluzione. E’ d’uopo poichè quel portale virtuale è costato e implica una spesa non del tutto insignificante. Ben settantamila euro sono stati versati dalla Scabec, mentre il comune di Salerno dovrà provvedere a sei mesi di vigilanza del Portale, affidata a Salerno Solidale, per una cifra che dovrebbe superare ampiamente i diecimila euro. Così ieri si è implorato l’ aiuto ad associazioni e operatori culturali. Nel corso dell’incontro, sembra siano state avanzate alcune proposte, anche se molte di queste difficilmente realizzabili. Altre saranno inviate alla dirigente comunale nei prossimi giorni, ma non è detto che riescano ad andare in porto, visto che resta un’incognita, il Comune pagherà le iniziative che l’associazione e gli operatori metteranno in scena? Oppure dovranno essere offerte? Nei racconti di qualche nostro parente che per quella Ellis Island ci è passato per essere smistato, la nebbia era presente, da dove poi tra uno sventolio di cappelli avrebbero avvistato la statua della Libertà. Stavolta, la nebbia fitta avvolge ancora la Slide Door.