Un classico a Natale… Per un Natale classico! - Le Cronache
teatro Spettacolo e Cultura

Un classico a Natale… Per un Natale classico!

Un classico a Natale… Per un Natale classico!

di Paola Santamaria

Natale a teatro! Non è il solito cinepanettone natalizio dei fratelli Vanzina, né uno slogan per pubblicizzare la ripresa degli spettacoli teatrali nello stile circense del “Venghino, signori, venghino!”, ma un tentativo coraggioso, dopo lo stop da coronavirus, da parte di un’ associazione culturale salernitana, di riavvolgere il nastro del tempo e tornare ad una agognata “normalità”, perché in fondo The show must go on!, che è poi regola fondamentale per gli istrioni e rappresenta anche la volontà di riprenderci la vita in questo tempo sospeso, nonostante le difficoltà oggettive e logistiche dettate dalla diffusione di un virus che ha fatto inginocchiare il mondo. E le luci del palcoscenico si sono accese, fra le luci d’artista, ormai un classico del periodo natalizio salernitano, per uno dei classici più scanzonati di ogni tempo, che rappresenta la parte più genuinamente gaudente della nostra cultura. Domenica, 19 dicembre 2021, dunque, all’Auditorium del Convitto Nazionale di Salerno alle ore 18.00, l’evergreen Plauto è stato portato in scena dagli attori giovani e, per essere politically correct, diversamente giovani, dell’On teatro formazione cultura. Ed ecco che il tasto on è stato pigiato per accendere il passato e renderlo presente. Delle ventuno commedie varroniane sono state scelte Menaechmi, Miles gloriosus e Pseudolus. Equivoci e gag a go-go! Ma, su tutti i personaggi della galleria di tipi plautina, ed umani aggiungerei, quali lenoni, soldati fanfaroni, vecchi avari ed ottusi e giovani innamorati destinati a giungere all’happy end, scontato nella commedia plautina dagli intrecci standardizzati della commedia ellenistica, nel riadattamento dei direttori artistici, Licia Amarante e Marco Ziello, fedeli all’intento ridanciano del Sarsinate, si sono rivelati Palestrione, un artista della frode, e Pseudolo, il servo- poeta che, per eccesso di narcisismo abbatte, e con successo nel caso specifico, la quarta parete! E fra le risate generali ti sorprendi a pensare se il suo ssst zitto e mosca! all’ingresso di Arpace, schiavo che è venuto a prendersi la giovane Fenicia e il cui nome anagrammato è rapace, ma nomina sunt consequentia rerum appunto, abbia ispirato Zitti e buoni dei Maneskin. Un azzardo? Sicuramente. Ma in linea con una serata particolare. Finalmente è Natale, finalmente si va a teatro, finalmente si ride e i pensieri si rincorrono leggeri. Ed è questa forse la motivazione di rappresentare Plauto, dopo le parentesi tonde, quadre e graffe, che ci sono state dalla primavera del 2020, oggi, in un clima di festività. Perché come recita un gingle pubblicitario a Natale puoi. E puoi anche sostituire la scenografia tradizionale con una scenografia umana. Sono stati, difatti, gli stessi attori della compagnia, in posa come statue, che durante le rappresentazioni delle commedie hanno funto da quinte. Le statue umane hanno conferito alla scena un aspetto non solo particolare, ma anche dinamico perché si muovevano per permettere il passaggio agli attori. Teatro nel teatro, per il teatro. Ma veniamo alla sostanza ed alla finalità della rappresentazione. Ha suscitato il riso? Certamente. E tutto nel rispetto delle norme dettate dall’emergenza sanitaria nazionale: spettatori, il tecnico delle luci nonché regista hanno indossato la mascherina e fornito certificati vaccinali, mentre gli attori, in toghe dai colori sgargianti, hanno mostrato il volto, lasciando dietro le quinte le mascherine e hanno fornito l’esito dei tamponi eseguiti prima della rappresentazione, così da assicurare la loro incolumità e quella degli spettatori che, anche se limitatamente, hanno potuto riavere un briciolo di spensierata normalità. Non si può esprimere con parole l’emozione e la gioia di tornare a ridere circondati da persone, invece che da pixel, guardando insieme ad altri una rappresentazione teatrale. Volete tornare a sorridere? Volete vedere con i vostri occhi una scenografia vivente? Volete poter dire di aver visto una rappresentazione di teatro classico senza addormentarvi sul posto, ma, anzi, ridendo? E soprattutto, volete fare tutto questo completamente in sicurezza? Allora questa rappresentazione farà al caso vostro! Gaudeaums igitur!