di Enzo Sica
Un entusiasmo che sembrava scemato non più tardi di qualche giorno fa quando la delusione per la mancata vendita della società granata a poche ore dal gong del 31 dicembre 2021 aveva in un certo qual modo scoraggiato i più ottimisti e raggelato tutto l’ambiente. Poi il colpo di teatro finale con l’arrivo del nuovo proprietario, l’imprenditore Iervolino che, quasi sui <titoli di coda> (come si dice in gergo) ha ridato vigore e gioia a una città intera, ad una grande ed eccezionale tifoseria mortificata, bisogna sottolinearlo a chiare lettere, da sette mesi di tira e molla in un campionato di serie A, raggiunto con merito lo scorso maggio, approcciato però male proprio per questa <vacatio> societaria e con la squadra ultima in classifica: solo otto punti in diciotto gare fin qui disputate.
Forse è mancata anche la spinta di una società solida alle spalle di questi calciatori che da oggi, dalla ripresa imminente del campionato il prossimo 6 gennaio potranno guardare al futuro con un occhio particolare, diverso da quello iniziale della stagione, cercando anche di poter arrivare a quella salvezza che ora sembra davvero tanto lontana.
<Penso che la tensione accumulata in questi mesi proprio per il mancato arrivo di una nuova società possa essere finalmente svanito e che da questo momento tutti abbiamo una grande e bella sensazione che ci faccia innanzitutto vedere il futuro calcistico della nostra Salernitana in modo diverso>.
Lo dice tutto d’un fiato finalmente un raggiante Salvatore Orilia tifoso storico della Salernitana, presidente del Salerno club 2010 dopo le ultime belle notizie e che ha vissuto questi ultimi giorni del mese di dicembre tra incertezze continue e voci spesso incontrollate con grande patos e apprensione di un futuro nebuloso.
<Ogni giorno leggevano di notizie diverse sulle vicende della nostra Salernitana. Sembrava fatta per alcuni, difficile che si potesse arrivare ad una nuova società per altri. Ma come ci siamo sempre chiesti non ci sono acquirenti per questa nostra società che rischia di essere estromessa dal campionato di serie A allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Eppure una soluzione la si dovrà pur trovare perchè il calcio a Salerno possa e debba vivere come ha fatto in tutti questi anni>
Giorni difficili, dunque per tutti, vero Orilia?
< Diciamo che la preoccupazione era davvero tanta. Spesso i nostri timori li trasmettevamo anche in famiglia e non è stato bello trascorrere il Natale anche con quella incertezza di una estromissione dal massimo campionato che sarebbe stata, ne sono convinto, una mortificazione per tutto il calcio italiano>
Poi si sono aperti finalmente i primi spiragli?
<Era una luce fioca inizialmente, è vero, ma quando sono arrivate poi le prime offerte ai <trustee> che dovevano curare la vendita delle quote di Lotito e Mezzaroma abbiamo tutti sperato tutti che la situazione potesse cambiare positivamente. Anche se poi le parole del presidente Gravina che nel corso dell’ultimo consiglio federale ha detto chiaramente che senza acquirenti la Salernitana era fuori dal girone di ritorno ci hanno fatto ripiombare nello scoramento totale>
E si avvicinava, nel frattempo, la fatidica data del 31 dicembre?
<Altri giorni davvero bui trascorsi con notizie che si rincorrevano, che filtravano con il contagocce di possibili cordate con requisiti che non rispondevano alle richieste dei trustee, con offerte che non davano quei segnali decisivi per l’acquisizione della società. Insomma avevano trascorso un Natale non bello e ci aspettavamo anche un ultimo dell’anno che non poteva portare a nulla di concreto. Con la speranza di essere cancellati che si faceva sempre più concreta. Ma devo dire che sono stato sempre fiducioso fino a poche ore dalla chiusura del vecchio anno>
Cioè fino a quando è arrivata la notizia che tutto il popolo granata aspettava della vendita della società?
<Ho pianto quando gli amici me l’hanno comunicato nella tarda serata del 31 dicembre. Non riuscivo a credere che la fumata bianca fosse davvero arrivata, che la Salernitana si fosse salvata, che una nuova proprietà era subentrata dopo 10 anni a Lotito e Mezzaroma. Ed a proposito dei vecchi proprietari voglio dire che un ringraziamento lo meritano anche loro. Tra alti e bassi ci hanno fatto ricominciare dopo il fallimento ed arrivare fino al grande calcio. E tutto il mio club, ma credo anche la maggior parte dei tifosi della Salernitana, li ringrazieranno sempre anche se ora rappresentano il passato>
Ed a proposito del passato e di Mezzaroma le dico che l’ex presidente ha detto stamane, a poche ore dalla vendita, che aspetta di vedere la documentazione ufficiale relativa alla vendita della Salernitana e nel caso anche di adire le vie legali. Cosa pensa di questa presa di posizione clamorosa?
<Rimango perplesso, non so perchè Mezzaroma voglia fare una cosa del genere. Forse la vendita della società non gli è sembrata sia stata fatta al prezzo giusto? Queste sono cose che noi tifosi non sappiamo e ci interessano solo marginalmente. L’importante è aver trovato questo nuovo proprietario>
Cosa vuol dire, invece, al nuovo proprietario della società?
<Innanzitutto augurargli le cose più belle al vertice della Salernitana. Ha preso una bella decisione e quasi allo scoccare della mezzanotte ci ha fatto questa gradita sorpresa. Credo che farà di tutto per portarci molto in alto. Lo abbiamo già sentito nelle sue prime dichiarazioni di affetto per Salerno e la sua tifoseria. Ha grandi ambizioni e spero che possa dare una grande mano già in sede di campagna di rafforzamento di gennaio per rafforzare questa squadra nella speranza che si possa salvare. Le altre compagini che lottano per la retrocessione non sono così lontane. E dunque ci sono ampi margini per credere ancora in una salvezza che nel girone di ritorno che inizierà proprio il 6 gennaio possa davvero concretizzarsi>.