di Pina Ferro
Il magistrato Roberto Penna avrebbe tenuto incontri con alcuni imprentori direttamente presso il proprio ufficio della cittadella giudiziaria di Salerno. E’ quanto emerge dal decreto di perquisizione notificato l’altro ieri al sostituto procuratore, a Maria Gabriella Gallevi, avvocato del Foro di Salerno, all’imprenditore Eugenio Rainone della Rcm costruzioni gruppo Rainone, a Umberto Inverso vice presidente fondo investimenti, Gregorio Fiscina ex consigliere comunale e provinciale ed ex candidato a sindaco di Buccino, a Fabrizio Lisi, generale della Guardia di Finanza in quiescenza ed ex comandante scuola allievi marescialli dell’Aquila e, a Francesco Vorro di San Giuseppe Vesuviano. Secondo l’accusa, il magistrato in servizio presso la Procura della Repubblica di Salerno, assegnato alla sezione specializzata in materia di reati contro la pubblica amministrazione e in materia di edilizia e ambiente avrebbe informato di imprenditori di rilievo operanti nel settore degli appalti e delle costruzioni, quali Vorro Francesco (Presidente dell’ Unione dei Consorzi Stabili Italiani e fondatore e amministratore del Research Consorzio Stabile società Consortile A R.L.), e G.R. (titolare della R.C.M. Costruzioni). Penna si sarebbe incontrato direttamente o mantenuto contatti attraverso Umberto Inverso e Fabrizio Lisi, al fine di ottenere vantaggi economici per la Gallevi (compagna del magistrato e avvocato del Foro di Salerno), alla quale i predetti imprenditori si impegnavano a concedere incarichi professionali ed opportunità di lavoro, in parte già concretizzatesi nel periodo monitorato dall’attività di indagine. Inoltre, sembra che Penna Roberto avrebbe rivelato ad alcuni imprenditori, l’esistenza di procedimenti penali a lui assegnati per la conduzione delle indagini, e fra questi, in particolare, un procedimento relativo ad abusi edilizi commessi nel Comune di Buccino del cui stato delle indagini e delle iniziative investigative da intraprendere avrebbe informato Gregorio Fiscina. Dalle intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri su disposizione della Procura di Napoli (titolare del fascicolo investigativo) è emerso che “gli indagati Vorro, Inverso e Lisi avevano assunto la cura degli interessi del consorzio, costituito da 93 aziende, denominato “ReseArch”, operante nel settore dei lavori pubblici e che, a seguito di interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Napoli nei confronti di alcune delle società consorziate, avevano ritenuto di trasferire a Salerno, attribuendo altresì la funzione di rappresentante legale attribuita a M. R., ed un ruolo di rilievo a Fabrizio Lisi, entrambi Generali della Guardia di Finanza collocati a riposo; determinazioni, queste, volte a fornire alle Autorità deputate ai controlli, un’immagine nuova e lecita alle attività svolte”. In tale contesto, scrive la pubblica accusa il 5 gennaio 2021 si è svolto una riunione all’interno dell’ufficio di Roberto Penna, cui hanno preso parte anche l’avvocato Maria Gabriella Gallevi, Inverso e Vorro. Nel corso della riunione è stata discussa la possibilità della Gallevi di procurare buoni uffici al Consorzio presso la Prefettura di Salerno, anche per la stipula di un protocollo di legalità, nonché di avere la disponibilità di funzionari della Prefettura di Salerno per ottenere notizie utili alla tutela degli interessi delle società consortili. Nel corso dell’incontro, è emersa la figura di altro imprenditore del salernitano, Eugenio Rainone, sul conto del quale Penna non esitava a manifestare l’intenzione di svolgere delle indagini, “ciò che formava oggetto di successivi commenti tra Inverso Umberto e lo stesso Rainone Eugenio, al quale Inverso rappresentava il rischio di imminenti controlli giudiziari paventato dal Penna, proponendogli, in virtù dei rapporti ormai instaurati con il magistrato, come opportuna soluzione, l’attribuzione di incarichi di collaborazione professionale alla compagna Maria Gabriella Gallevi”. Lo stesso giorno, subito dopo aver lasciato Eugenio Rainone, Umberto Inverso incontrava Penna Roberto ancora presso gli Uffici della Procura di Salerno, e, immediatamente dopo, contattava dapprima Rainone e, poi, Maria Gabriella Gallevi , organizzando per quello stesso pomeriggio un incontro. L’incontro avvenne l’ 8 gennaio. Maria Gabriella Gallevi ha, effettivamente (come emerge dall’attività investigativa), iniziato una collaborazione professionale con il Gruppo Rainone anche attraverso Valeria Rainone, sorella di Eugenio, che amministra la Cassa Edile di Salerno. Al magistrato era stato assegnato un procedimento iscritto in seguito ad un esposto riguardante presunte anomalie nel ripascimento del litorale salernitano affidato ad una delle società del Gruppo Rainone. La strumentalità di tali iniziative era resa evidente dall’accortezza dimostrata dal magistrato di occultare il suo ruolo nella trattazione del procedimento, allorquando, nei giorni immediatamente successivi all’assegnazione, richiese telefonicamente ad una collega, rappresentandole di non poter recarsi in Ufficio ed insieme l’urgenza dell’atto, di redigere una delega per l’acquisizione del capitolato d’appalto per i lavori di ripascimento del litorale
L’ex generale figura anche in informativa su P4
L’ex generale della Guardia di Finanza indagato nell’ambito di un’inchiesta nella quale la Procura di Napoli ipotizza i reati di rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze, continuati e in concorso, figura anche tra i nomi inseriti in una informativa prodotta a suo tempo nell’ambito delle indagini sul faccendiere Luigi Bisignani coinvolto nell’inchiesta sulla cosiddetta Loggia P4. Insieme con l’ex alto ufficiale sono stati iscritti nel registro degli indagati anche un magistrato inquirente di Salerno, una avvocatessa legata sentimentalmente al pm (l’anno scorso in odore di candidatura, poi sfumata, in una lista a Eboli, in provincia di Salerno), alcuni noti imprenditori, e faccendieri. Gli incontri, secondo quanto accertato dai carabinieri svolti negli uffici della Procura di Salerno, sono al vaglio degli inquirenti partenopei che stanno facendo accertamenti su sette persone (per sei, ieri, sono scattate una serie di perquisizioni, anche in Procura a Salerno). Le riunioni, intercettate dai carabinieri, si sono tenute tra il 5 e l’8 gennaio scorsi.L’ex alto ufficiale, insieme con un collega di pari grado, anche lui in quiescenza, ha assunto – secondo quanto emerso dagli accertamenti – il ruolo di rappresentante legale di un consorzio colpito a Napoli da interdittive antimafia riguardanti alcune società del gruppo.