“Non comprendo la necessità di intitolare uno spazio in città alla partigiana novarese Lidia Menapace. Chiederò lumi al sindaco Vincenzo Servalli su una decisione adottata in modo unilaterale, senza alcuna discussione in Consiglio Comunale”. Lo dichiara, in una nota, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Italo Cirielli: “A Cava de’ Tirreni, tra l’altro, ci sono molte personalità che si sono contraddistinte per la loro storia personale, lavorativa o politica che finora non hanno visto riconosciuta la loro Memoria. Un conto – precisa Cirielli – è la pietà dei defunti che va riconosciuta a tutti; altra cosa è dare riconoscimenti a persone che non hanno alcun legame con la città e che nella loro carriera si sono distinte per un antimilitarismo bieco e ossessivo spacciato per pacifismo. L’unico merito di Lidia Menapace sarebbe quello di essere stata comunista: ma questo è un fattore divisivo, perché, fortunatamente, la stragrande maggioranza delle persone sono anticomuniste e riconoscono in questa ideologia, come sostenuto anche dal Parlamento Europeo, una carica totalitaria inaccettabile per la nostra cultura democratica” conclude Cirielli.
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