di Erika Noschese
Lavoratori precari del Da Procida saranno ricollocati in altri reparti dell’ospedale. Una decisione maturata in seguito al calo dei contagi che sta caratterizzando tutta la provincia di Salerno ma che crea malcontento e malumore tra i lavoratori in quanto il passaggio presso altri reparti sarà graduale e non immediato. “Ormai da giorni gira voce che i reparti stiano per chiudere visti i ricoveri sempre in calo nell’ultimo periodo. Così ci è stato comunicato che piano piano saremo ricollocati in altri reparti dell’ospedale”, ha dichiarato Paola, lavoratrice precaria in servizio presso il covid center di Salerno che ha avuto esperienze in altri ospedali ma, ha attaccato, “ mai avevo visto ciò che sta succedendo in questi giorni, dove un caposala di pneumo in vista dei trasferimenti sta facendo firmare la delega al suo sindacato Nursind, facendo girare i fogli di iscrizione tra tutti i lavoratori. E’impressionante che per avere un trasferimento bisogna calarsi a queste cose e se non firmi vai in coda alla lista delle preferenze. Questo deve finire, è vergognoso”. I lavoratori del Da Procida attaccano la gestione della sanità pubblica: “Ci chiediamo come sia possibile che dopo un anno di Covid noi lavoratori siamo costretti a queste situazioni indegne”, ha aggiunto Paola. Al momento, la chiusura dei reparti non è ancora stata confermata ma, anzi, sembra che la direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona avrebbe optato per una riduzione, passando da 8 posti letto a quattro. In questi giorni, i sindacati hanno più volte lanciato inviti a non abbassare la guardia, a mantenere alta l’attenzione per tutelare i lavoratori, particolarmente impegnati nella fase critica dell’emergenza Coronavirus. Anche i consiglieri comunali di opposizione si erano opposti alla decisione, lanciando un appello al sindaco Vincenzo Napoli. La criticità maggiore riguarda ora i dipendenti che dovranno essere trasferiti in altri reparti e che chiedono la stabilizzazione dopo mesi di precariato, in fase emergenziale.