“Lo stadio Arechi pronto ad ospitare le squadre più importanti”. Non ha dubbi il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, entusiasta per l’importante successo raggiunto dalla Salernitana, finalmente in serie A dopo 23 lunghi anni d’attesa. Al termine di una cavalcata fantastica la Salernitana ha conquistato la promozione in Serie A. Quali sono le sue sensazioni in queste giornate? “Sono molto felice ed orgoglioso per questo traguardo raggiunto con pieno merito dalla nostra Salernitana. Stiamo tutti cominciando a comprendere la dimensione storica dell’impresa degli uomini di Maurizio Castori, è una sensazione di euforia molto piacevole . Anche se naturalmente mitigata dal terribile momento storico che stiamo vivendo e dalla perdita di Fulvio e Loris due grandi tifosi della Salernitana che ci hanno lasciato proprio nelle ore durante le quali il sogno si compiva”.Il momento per lei più emozionante della stagione quando è scoccato?“Devo confessare di non esser riuscito a guardare in diretta il rigore che Tutino ha battuto, a tempo praticamente scaduto, contro il Pordenone. Appena l’arbitro ha assegnato la massima punizione , mi sono allontanato dal televisore e sono andato sul balcone. Avevo sotto di me il Centro Storico ed ho trattenuto il fiato insieme a tutta la città fino a quando non ho sentito il boato vittorioso. E’ stato un momento indimenticabile. In quel momento ho avuto la certezza che la Serie A fosse nostra. Niente e nessuno ci avrebbero più bloccato il cammino”. Quali sono i segreti di questa Salernitana? “Ci siamo innamorati tutti , cammin facendo, di questa squadra. Dopo il finale amaro della scorsa stagione e non potendo frequentare lo stadio era molto difficile entusiasmarsi. Sul campo la Salernitana ha saputo conquistare non solo i punti, ma anche riaccendere un entusiasmo che – come un fuoco mai spento – covava sotto la cenere. Non sono particolarmente competente di tecniche e tattiche calcistiche, ma so comprendere le persone e le dinamiche relazionali. Ritengo che la forza principale, se preferisce il segreto, di questa formazione vittoriosa sia stata la capacità di metter il gruppo al primo posto. Il grande Michael Jordan, uno dei più grandi campioni di basket della storia, diceva : “Il talento fa vincere le partite, l’intelligenza e il lavoro di squadra fanno vincere un campionato”. Ecco ogni membro del team granata ha saputo il meglio del proprio talento al servizio della squadra contribuendo alla vittoria. Mi ha molto colpito la reazione della squadra alle avversità. C’è stato un momento che sono stati sbagliati tre rigori consecutivi, da tre atleti diversi: nessuno ha mai messo sotto accusa i compagni, anzi. Così come “il miracolo Patrick Dziczek”, salvato dal capitano Di Tacchio. Ogni ostacolo e difficoltà rafforzava il gruppo e le sue convinzioni”. L’abbiamo vista parlare a lungo con la squadra sul prato dell’Arechi. Cosa vi siete detti in quel momento così particolare? “E’ stato il momento dell’abbraccio. Purtroppo le norme anti Covid-19 non hanno permesso ai tifosi di abbracciare la squadra. L’ho fatto io a nome di tutti, ringraziandoli tutti e ciascuno per l’impresa compiuta. Abbiamo anche ritardato il cerimoniale della premiazione ufficiale della Lega B per la conquista della promozione. Ho avvertito nello sguardo di mister Castori, degli atleti, della proprietà e di tutto lo staff orgoglio e felicità. Hanno compreso di aver realizzato un’impresa storica che gli assegna un posto in eterno nel nostro cuore. Un legame che resterà solidissimo anche quando le vicende dello sport e della vita li porteranno lontani da Salerno. Un gruppo plasmato da mister Castori bello, pulito, di persone abituate a lavorare per ottenere i risultati. Sono un bell’esempio per tutti noi. Nella vita e nello sport nulla si ottiene senza grandi sacrifici. Speriamo che presto le condizioni della pandemia ci consentano di festeggiare in modo collettivo la Salernitana tributandole gli onori pubblici che merita”. La vittoria del campionato ripropone in maniera ultimativa, il tema della multiproprietà. La Salernitana deve cambiare padrone altrimenti rischia di non poter partecipare alla prossima Serie A… “La Salernitana giocherà nel prossimo campionato di Serie A, senza dubbio alcuno. Voglio ringraziare Claudio Lotito e la sua famiglia e Marco Mezzaroma per la conquista della Serie A. In dieci anni il club ha compiuto un’impresa storica passando dalla quarta serie al campionato principale. Sono stati mantenuti gli impegni assunti con l’allora Sindaco Vincenzo De Luca che guidò la procedura di selezione ed assegnazione del titolo sportivo come prevedeva la legge per garantire la permanenza del calcio in città di lunga tradizione sportiva a fronte di disastri societari. Oggi la legge ed i regolamenti non assegnano nessun ruolo formale al Sindaco ed al Comune di Salerno nella vicenda, ma certamente siamo disponibili e pronti a svolgere ogni utile azione, moral suasion, accompagnamento per una soluzione positiva della situazione. Da questo punto di vista sono certissimo che questa proprietà e questa dirigenza competenti e vincenti sapranno trovare una soluzione adeguata che assicuri alla Salernitana una società solida ed una squadra competitiva per il prossimo campionato di Serie A nel quale giocarci tutte le nostre carte per la salvezza”. Lo Stadio Arechi dopo quasi un quarto di secolo torna ad ospitare la Serie A. Il Principe sarà pronto per accogliere le squadra più forti d’Italia? “Saremo prontissimi. E’ già operativo un gruppo di lavoro tecnico del Comune di Salerno, che naturalmente entrerà immediatamente in contatto con la società e gli organismi federali e di Lega, per una ricognizione del fabbisogno. Non trascureremo nessun aspetto: dall’aumento della dotazioni di tornelli ad una bouvette adeguata agli ospiti vip, dalla sistemazione delle aree esterne all’eliminazione delle reti di recinzione. Faremo tutto con grande scrupolo ed attenzione potendo già contare sulla positiva eredità dell’Universiade 2019. La manifestazione sportiva internazionale, organizzata dalla Regione Campania, ha già permesso un importante intervento di adeguamento dell’impianto così come proprio nelle ultime settimane abbiamo completato l’installazione della var room che per fortuna non abbiamo utilizzato in questo finale di stagione. L’auspicio più importante ovviamente è che settimana dopo settimana , confidando in una regressione costante della pandemia, i tifosi possano tornare sugli spalti”. Concludiamo proprio con i tifosi ed il rapporto con la città. Cosa rappresenta la Salernitana per Salerno? “Voglio ringraziare i tifosi della Salernitana. Hanno dato un contributo fondamentale facendo sentire tutto il loro sostegno seppur a distanza alla squadra. Le ultime giornate sono state palpitanti e sono stati bravissimi anche a rispettare la consegna del silenzio scaramantico. Sono stati protagonisti e lo saranno di sicuro anche nella prossima stagione. Il tifo granata saprà farsi apprezzare in tutta Italia per fantasia creativa, sostegno incessante, correttezza ed accoglienza”. La Salernitana è Salerno, Salerno è la Salernitana. Il legame tra la Salernitana e la città indissolubile, un prezioso elemento dell’identità collettiva. Il Macte Animo, lo slogan scelto da fondatori, è proprio dell’anima salernitana. Coraggio, tenacia, testa alta a fronte di ogni ostacolo e difficoltà da superare tutti insieme. “Non vanno esagerate, ma neanche sminuite oltre misura le positive conseguenze sociali ed economiche derivanti dalla conquista della promozione. E’ una grande iniezione di euforia ed entusiasmo. E Dio sa quanto ne abbiamo bisogno per riprendere a vivere dopo mesi così difficili e dolorosi. Al tempo stesso la Serie A è una grande ribalta nazionale ed internazionale per far apprezzare le bellezze del nostro patrimonio d’arte, storia,cultura, gastronomia, artigianato e commercio. Un volano importante per tutte le attività economiche del territorio a cominciare dalla presenza di tifosi , squadre ed addetti ai lavori in città. E’ un’occasione che sapremo sfruttare al meglio coinvolgendo tutte le componenti sociali ed economiche, produttive e commerciali. Se faremo lavoro di squadra, se faremo gruppo riusciremo tutti insieme a vincere in campo, sugli spalti ed in città”.
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