di Pina Ferro
La droga arriva nella Piana del Sele e non solo, grazie ad un’alleanza stipulata in carcere tra i Del Giorno e i Giorgi, famiglia della ‘ndrina calabrese: i giudici della Corte di Appello di Salerno hanno rideterminano la pena per alcuni degli imputati che in primo grado avevano scelto di essere giudicati con il rito dell’abbreviato. Al termine della camera di consiglio i giudici di secondo grado hanno inflitto sei mesi di reclusione e 1330 euro di multa a Daniele Fimiano (in primo grado era stato condannato a 8 mesi e 2000 euro di multa); tre anni e 8 mesi di reclusione a Angelo Fezza (in primo grado 4 anni 6 mesi e 20 giorni); 4 anni 8 mesi e 20 giorni a Luigi Del Giorno alias “Gigino Muschill” (in primo grado 5 anni e 10 mesi e 12 giorni); 2 anni e 4 mesi ciascuno a Massimo Cerrone alias “O’ Bersagliero” o “collo storto” (in primo grado 3 anni, 2 mesi e 10 giorni) e Pasquale Moccaldi (in primo grado 3 anni, 2 mesi e 10 giorni). Inoltre, i giudici hanno revocato le pene accessorie dell’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e dell’interdizione legale durante la pena ed hanno applicato l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Revocata l’interdizione dai pubblici per 5 anni a carico di Pasquale Moccaldi e Massimo Cerrone. Al vertice del sodalizio criminale operante tra Eboli – Campagna e la Piana del Sele, vi era Luigi Del Giorno il quale grazie ai rapporti stretti durante il periodo di detenzione con il detenuto calabrese Bruno Giorgi , impartiva direttive ai propri familiari sulle fonti di approvvigionamento e le metodiche di trasporto della sostanza stupefacente dalla Calabria e fino al comune di Campagna, L’alleanza era stata “stipulata in carcere” prima a Carinola , nel casertano e poi a Sulmona. E’ dal periodo di codetenzione che prende vita il canale di approvvigionamento di stupefacenti dalla Calabria fino alla Piana del Sele. A seguito del patto, ogni settimana, nella Piana arrivano circa mezzo chilo di cocaina e 10 chilogrammi di marijuana. All’improvviso poi quell’asse si è interrotto bruscamente a causa del mancato pagamento delle forniture settimanali di stupefacente. I Del Giorno avevano accumulato un debito pari a 30mila euro. A mettere la parola fine all’asse della droga tra la Piana del Sele e la Calabria furono gli uomini della compagnia di Eboli, al termine di una laboriosa attività investigativa avviata nel dicembre del 2015 e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Salerno. L’attività investigativa fu avviata nel dicembre del 2015, a seguito di controlli del territorio di routine e, alla segnalazione fatta ad un appartenente dell’Arma circa alcuni strane riunioni che avvenivano nel retrobottega della pizzeria “Antico Borgo” di proprietà di Angelo Fezza. I carabinieri, con pedinamenti e intercettazioni, appurarono l’esistenza di un gruppo criminale, con base a Campagna, dedito al traffico e allo spaccio di droga e capeggiato da soggetti della famiglia Del Giorno ritenuti dagli inquirenti “contigui ad ambienti della criminalità organizzata della Piana del Sele”.