3 anni di carcere ma poi è assolto - Le Cronache Cronaca
Cronaca Nocera Inferiore

3 anni di carcere ma poi è assolto

3 anni di carcere ma poi è assolto

Nocera Inferiore. Tre anni tra arresti in carcere, domiciliari e divieti di dimora in regione Campania perchè- secondo l’accusa- su ordine di Michele Cuomo sarebbe stato l’esecutore dell’ordigno piazzato davanti al Bar Teca di Nocera Inferiore a gennaio del 2020. Accusato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, e danneggiamento perchè ritenuto di aver fatto esplodere la bomba provocando paura e danni per migliaia di euro, i giudici del Tribunale di Nocera Inferiore presieduti da Russo Guarro hanno assolto per non aver commesso il fatto (la ex formula piena) Francesco Gambardella per il quale la Dda di Salerno con il pubblico ministero Marco Colamonici aveva chiesto 3 anni di reclusione. Decisive ai fini dell’assoluzione le argomentazioni del difensore Francesco Vicedomini al quale il Tribunale di Nocera Inferiore fino a pochi giorni prima della sentenza avrebbe negato la revoca della misura cautelare a carico del proprio assistito. Ora il difensore potrebbe anche valutare per un risarcimento del danno per ingiusta detenzione: infatti, il nocerino Francesco Gambardella (e non Stefano come riportato erroneamente ieri) non avrebbe affrontato il processo da uomo libero ma sempre con il peso della misura cautelare addosso. Il ras Michele Cuomo (4 anni) e Domenico Rese (2 anni) difesi da Gregorio Sorrento sono stati gli unici ad incassare la condanna per violenza privata, reato riqualificato rispetto alle accuse originarie che erano di estorsione con azione dinamitarda aggravata dall’elemento mafioso. Assolti quindi per le contestazioni più gravi. Il quarto prosciolto, invece, è un elettricista di Scafati accusato di favoreggiamento. Un processo tuttavia che non ha fatto emergere l’autore o gli autori dell’azione dinamitarda avendo- tramite le difese- gli imputati dimostrato di essere da tutt’altra parte. La bomba carta fu fatta esplodere di notte davanti al Bar Teca , rivendita di snack e bibite attraverso distributori automatici, in via Matteotti, a pochi metri dall’incrocio con via Citarella e a 300 metri dal Comune. Danni seri erano stati causati alla struttura che si era affermata sul mercato per la competitività dei prezzi della merce in vendita, tanto da richiamare, a tutte le ore del giorno e della notte, tantissimi giovani. Lo spazio antistante al negozio, sotto i portici del palazzo, era diventato un punto di ritrovo e di aggregazione per tanti ragazzi. Tra le piste seguite fu subito quella di un chiaro segnale da parte di concorrenti. Acquisiti i filmati delle diverse telecamere presenti all’interno e all’esterno del locale, dopo tempo i carabinieri avevamo chiuso il cerchio nei confronti di Michele Cuomo e i suoi presunti complici, incluso l’elettricista che avrebbe favorito- secondo la pubblica accusa- l’azione malavitosa. Ma la sentenza del processo non è stata dello stesso avviso.