Erano ‘belli e puri’ i suoi occhi. Piu’ volte, suo fratello li ha definiti cosi’. E, adesso, quegli occhioni azzurri sono il cuore di un murale, la cui realizzazione e’ iniziata ieri 29 gennaio, una data non casuale, perche’ e’ il giorno in cui Anna Borsa avrebbe compiuto 32 anni. Invece, il primo marzo di due anni fa, e’ stata uccisa con un colpo di pistola dal suo ex compagno mentre era al lavoro, in un salone di parrucchiere, a Pontecagnano Faiano. Il processo per il femminicidio e’ in corso al tribunale di Salerno. L’opera artistica sorge su un muro in una piazzetta nei pressi della stazione ferroviaria del comune picentino, proprio di fronte al centro antiviolenza, gestito dall’associazione Differenza Donna, intitolato ad Anna Borsa. “Il desiderio di realizzare il ritratto di Anna di fronte al centro antiviolenza a lei dedicato e’ nato ad agosto scorso”, spiega Vincenzo Borsa, fratello di Anna, che, oltre al rapporto speciale che lo legava alla sorella, di lei ha gli stessi occhi azzurri. “Il suo ritratto parte tutto dagli occhi”, sottolinea, mentre e’ in corso una breve cerimonia di avvio dell’opera alla presenza anche di alcune scolaresche, evidenziando che, “per me, quegli occhi che mi hanno portato via, ma che vivono sempre di me, devono rappresentare il coraggio di ogni donna. Ogni donna che, ancora oggi, e’ in difficolta’”. E, infatti, “il mio desiderio e’ che questa realizzazione possa portare ‘salvezza’ a chi, oggi, e’ in difficolta’”. Vincenzo Borsa confida, poi, che, ogni nuovo femminicidio, “per me, e’ la notizia di Anna, la notizia che mi hanno dato dopo cinque minuti per Anna. Ogni donna vittima di femminicidio mi ricorda sempre lei e, ogni volta che sento una notizia del genere, e’ come tornare indietro, a quel primo marzo, a quel brutale primo marzo 2022. E’ un colpo all’anima perche’ si avverte lo stesso dolore di quel giorno”. Ma, nel suo dolore e in quello della sua famiglia, Borsa intende “portare un segno di speranza”, che e’ rappresentato simbolicamente da “quel cuore verde che univa me ed Anna”. In campo, accanto alle donne vittime di violenza, c’e’ il centro antiviolenza di Differenza Donna ‘Anna Borsa’ perche’ “e’ necessario – sostiene Maria Garofano, legale dell’associazione – che le donne non si sentano sole e che sappiano che, sul loro territorio, ci sono centri antiviolenza dove donne estremamente formate sul contrasto alla violenza sono in grado di accoglierle, sostenerle nel loro percorso di elaborazione e di fuoriuscita dalla violenza e, soprattutto, sappiano che c’e’ un luogo in cui sono ascoltate e credute nel loro vissuto”. Per il sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara, “queste iniziative, fortemente volute dall’Amministrazione comunale con le assessore Gerarda Sica e Roberta D’Amico e soprattutto dal fratello di Anna Borsa e dalla sua famiglia, non riguardano solo uno spot o una forma perche’, mai come in questi casi, la forma e’ sostanza”. “E’ necessario ricordare – aggiunge – anche le cose piu’ terribili che hanno colpito questa citta’, che non e’ pronta a notizie come queste, pero’ sono cose che non possiamo lasciare isolate, non possiamo raccontarci che sono cose che non succedono, che non ci riguardano. Sono cose che ci devono riguardare e, quindi, e’ importantissima la giornata di oggi”.
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