Salernitana, corrida all’Arechi: vamos a matar el Toro - Le Cronache
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Salernitana, corrida all’Arechi: vamos a matar el Toro

Salernitana, corrida all’Arechi: vamos a matar el Toro

di Marco De Martino
SALERNO – Silenzio, si gioca. Il chiasso prodotto subito dopo la sconfitta con il Milan lascia fortunatamente posto al calore dei ventimila dell’Arechi che proveranno a spingere la Salernitana verso il ritorno alla vittoria. Un appuntamento che manca da tanto, troppo tempo (dall’impresa di Roma con la Lazio, mentre in casa dall’1-0 allo Spezia) e che non potrà essere fallito quest’oggi, nel secondo lunch match consecutivo, contro un Torino reduce dal mezzo passo falso interno con il Verona. Una formazione, quella piemontese, rognosa e difficile da affrontare, tanto forte fisicamente quanto eccelsa tecnicamente, che basa comunque la propria caratteristica migliore nella sagacia tattica del proprio allenatore, Ivan Juric. Una gara trappola nella quale incappò la Salernitana di Nicola già nella scorsa stagione quando il ko interno contro i granata del nord sembrava mettere fine al sogno salvezza. Ed invece da quello 0-1 sotto il diluvio la Salernitana rinacque dalle proprie ceneri, riuscendo a fine stagione a realizzare il miracolo. Oggi la classifica è decisamente migliore rispetto a nove mesi fa, ciò però non vuol dire che l’undici granata è al riparo da sgradite sorprese. Come le inseguitrici sperano di ripercorrere le orme della Salernitana della scorsa stagione, così i granata dovranno assolutamente evitare di essere risucchiati nelle sabbie mobili della classifica, come accadde a Cagliari e Venezia. Per farlo bisognerà assolutamente sfruttare il turno interno, anche perchè da qui a poco il ciclo di partite diverrà decisamente ostico. Dalla trasferta di Bergamo, a quella di Lecce passando per il derby casalingo con il Napoli alla sfida dell’Arechi contro la Juve, la Salernitana vedrà davanti a sè non pochi ostacoli fino al prossimo mese. Ben venga il chiarimento (l’ennesimo…) tra le varie anime dello staff dirigenziale e tecnico grazie alla mediazione di un Danilo Iervolino che ancora una volta ha dimostrato equilibrio e, soprattutto, pazienza. Una pazienza che però potrebbe esaurirsi presto se tutte le componenti non ricominceranno a remare unite verso un’unica direzione. I primi a capirlo dovranno essere i calciatori, che dovranno riacquistare quella fame che si è vista solo a tratti in questo campionato. Più che quello tecnico o tattico è forse proprio l’aspetto mentale ad aver tradito la Salernitana in queste ultime quattro partite dalle quali è arrivato solo un punticino casalingo con la Cremonese. E’ come se da quella notte magica di Roma qualcosa si fosse inceppato, come se la Salernitana avesse già raggiunto il traguardo. Ed invece di strada da fare ce n’è ancora tanta…