La salernitanità di fra’ Generoso - Le Cronache
Attualità

La salernitanità di fra’ Generoso

La salernitanità di fra’ Generoso

di Salvatore Memoli

Pochi personaggi sono ricordati con tanta spontaneità come fra Generoso, il semplice frate del Convento di San Lorenzo dei Frati Minori di Salerno. Generoso Muro era nato a Montecorvino Rovella il 12 maggio 1915 ed era entrato tra i Frati Minori della Provincia di Salerno, mostrando sempre ed a tutti le sue innate doti di dinamismo e di concretezza, messe a disposizione di tutti. La sua presenza gioiosa, costante, umile, si consumò tra le strade di Salerno. Entrava improvvisamente in un filobus o in un negozio suscitando in tutti i presenti gioia e serenità. La sua presenza rendeva la città più ricca, anche chi non si accorgeva di lui, veniva chiamato da fra Generoso, con il suo vocione allegro, mentre con pochi passi attraversava la strada, da un marciapiede all’altro. Era diventato un personaggio pubblico di Salerno, una presenza che aveva il sapore della cordialità e della bontà. Scendeva a mani vuote dal convento di San Lorenzo, dove viveva in comunità con altri Frati, anzi portava in mano la sua cassetta scura, nella quale tutti deponevano una loro offerta e chi si distraeva veniva richiamato da simpatiche e cordiali imposizioni. Di lui si ricorda la sua generosità, la sua disponibilità verso tutti, l’essere presente per chi aveva bisogno, arrivando perfino a restituire più volte quello che aveva raccolto se un bisognoso bussava alla sua porta del convento. Sarebbe un capitolo veramente ampio raccontare tutti i suoi gesti di misericordia per il prossimo. Si racconta che in molti hanno ritrovato la strada della Fede, dopo un suo intervento dolce, a volte anche brusco, ma sempre carico di umanitá, come era capace soltanto lui, fra Generoso! È stato un francescano semplice, pieno di letizia, un dono di Dio a Salerno ed ai Salernitani che lo ritrovavano ogni giorno per le strade della città e si aggrappavano alla sua testimonianza per superare le difficoltà della vita. Tante famiglie, si racconta, si sono ricomposte da insanabili divisioni, quando lui interveniva con la sua semplicità. La mattina del 10 novembre 1964, giorno della sua morte, era un martedi, la notizia inaspettata si diffuse da un capo all’altro della città, di bocca in bocca, suscitando dolore, rammarico, pianto e commozione. Il dolore fu generale, collettivo, insieme al rimpianto che il distacco suscitava, il pensare che un religioso così autentico e semplice era diventato un fratello, un padre, un amico pronto ad esserci per i bisogni degli altri. Fra generoso era una persona semplice, coerente, presente, che donava ogni giorno alla città una dose di coraggio, forza, incoraggiamento. Sarebbe una riflessione lunga poter riportare le testimonianze di tanti salernitani che lo hanno conosciuto ed apprezzato ma sarebbe una mancanza non riconoscere che fra Generoso è stato e rimarrà un grande testimone di quella autentica salernitanità, i cui protagonisti sono la gente comune e la vita semplice, nascosta, di tante persone che vivono, s’impegnano, offrono i propri contributi positivi alla collettività , in silenzio Quelli che hanno pianto per lui e quelli che hanno compreso il valore religioso della sua presenza quotidiana, nei diversi luoghi della vita cittadina, sono convinti che fra Generoso vive ancora la sua vocazione di frate questuante a Salerno, perché raccogliendo le offerte, donava una grande testimonianza di amore Cristiano a tutti.Raramente il passaggio di un semplice frate è stato accompagnato da tanto ricordo e da una lunga memoria delle sue azioni quotidiane che accendono una luce di profonda umanità nella città e mantengono viva una salernitanità che piace, coinvolge e sublima la vita dei suoi abitanti. La salernitanità di fra Generoso.