Anna Cione: “A Salerno occorre ora cambiare la mentalità” - Le Cronache
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Anna Cione: “A Salerno occorre ora cambiare la mentalità”

Anna Cione: “A Salerno occorre ora cambiare la mentalità”

di Erika Noschese

Partita ufficialmente lunedì, con la presentazione delle liste al Bar Moka, la campagna elettorale di Europa Verde, presente insieme a Sinistra Italiana nella lista Alleanza Verdi-Sinistra. Un impegno mai come ora forte e deciso nel voler portare in Parlamento i temi dell’ambiente così come quelli della giustizia sociale a fronte, secondo il partito verde, di un incedere delle destre che si rende sempre più pericoloso. A sostegno della lista Alleanza Verdi-Sinistra è Anna Cione, consulente aziendale classe ’65 candidata alla Camera dei Deputati. Da sempre impegnata sui temi dell’ambiente e della salvaguardia del nostro ecosistema e non solo.
Una nuova avventura che comincia all’improvviso dopo lo scioglimento delle Camere. Che campagna elettorale sarà?
“Sicuramente una campagna particolare. Il timore è che la Destra stravolga la Costituzione, a partire dal presidenzialismo e che si metta in pericolo la democrazia. Quello a cui aspiriamo invece è un Paese aperto al dialogo, alla rappresentanza territoriale e soprattutto ad un cambio di marcia verso le rinnovabili e la salvaguardia reale, e non più di facciata come spesso fanno governi e aziende, del nostro Pianeta”.
Il caro bollette fa tornare d’attualità il tema energia. Qual è la situazione e cosa c’è nel vostro programma?
“Serve un atteggiamento di responsabilità. Ad oggi le bollette della luce superano il fatturato delle aziende ed è necessario un Piano straordinario per le energie rinnovabili e per l’efficientamento energetico che mai come in questo periodo storico sono diventati temi d’attualità e di campagna elettorale. Serve cambiare rotta, non domani, ora”.
Alcuni partiti parlano di nucleare di nuova generazione che non può essere una soluzione immediata. Qual è questa soluzione?
“È di questi giorni la decisione della Commissione Europea di etichettare il nucleare e il gas come fonti di energia sostenibili. Per alcuni il nucleare rappresenta l’opportunità per massimizzare la produzione di energia, riducendo al minimo le emissioni di carbonio; per me il nucleare rappresenta solo un altro grande problema ambientale in quanto ad oggi non esistono soluzioni per i rifiuti provenienti dal nucleare. Per il gas il discorso è diverso. Lo considererei come un combustibile di transizione, facendo si che esso rappresenti una capacità di riserva, ma puntando sempre e comunque sulle energie rinnovabili quali sole, vento e acqua ovvero in tutto ciò che possa fornirci energia senza dover distruggere l’ambiente”.
Cosa vuol dire oggi investire sulle rinnovabili?
“Significa pensare al futuro e non solo al profitto. Vuol dire investire in un ciclo che non preveda l’esclusivo esaurimento delle risorse della Terra. È fattibile. Basta solo volerlo e fare degli investimenti. Ma quello che ne ricaveremo, come Umanità, sarà di gran lunga maggiore di quel che spenderemo. Il Pianeta Terra vive al di sopra delle sue possibilità da decenni ormai, in nome di un sistema fondato sull’accumulo di ricchezze e di risorse quotate in un libero mercato. Ma a cosa serviranno i soldi se un domani non avremo un pianeta nel quale spenderli?”.
Quale altro tema sarà discusso nel dibattito politico?
“Europa Verde ovviamente non tratta solo di ecologia. Il modo in cui cerchiamo di difendere l’ambiente e curare il nostro ecosistema è lo stesso che ci fa agire in difesa di tematiche di giustizia sociale. Diventa necessario contrastare la precarietà nel lavoro, la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, garantire il diritto alla casa dando maggiore sicurezza e pulizia nelle città. Garantire maggiore assistenza agli anziani e alle persone con disabilità. Garantire la pace con azioni mirate come ad esempio l’istituzione di Corpi Civili di Pace che permettano la riduzione delle spese militari. Sogno un Paese libero, democratico e soprattutto meritocratico. Un Paese dove non si debba combattere per il posto di lavoro ma dove impegno, capacità e merito trovino la giusta strada e dove i cosiddetti “figli di” non abbiano più corsie preferenziali nel lavoro o nella politica. A meno che non dimostrino, come tutti gli altri, le proprie qualità. E ultima ma non ultima battaglia, far sì che le donne siano tutelate sul lavoro e non più discriminate. Le quote rosa penso siano un segno di discriminazione. Non aiutano davvero la donna, la relegano. Quante volte abbiamo sentito di donne che lavorano in ambienti maschili grazie alle quote rosa ma ugualmente tenute poco in considerazione? È una questione di mentalità, non di sedie da riservare”.
Col taglio dei parlamentari potrebbe essere a rischio la rappresentanza territoriale. Qual è il suo pensiero?
“Penso che la rappresentanza dei territori, delle loro peculiarità così caratterizzanti soprattutto in Italia, sia fondamentale. Con la nuova legge elettorale questa rappresentanza è stata fortemente minata. Ma aggiungo che è l’intera legge elettorale che andrebbe rifondata. Lo si invoca da anni ma nessun partito ha mai preso realmente in considerazione il da farsi. Abbiamo passato gli ultimi 20 anni passando da un “Porcellum” per stessa definizione del suo ideatore al “Rosatellum”. In ogni caso la questione dell’assenza delle preferenze è tra i punti più antidemocratici che esistano. Non deve decidere il partito chi debba realmente rappresentare l’Italia, ma gli elettori. Al partito il compito di allestire una squadra che possa portare in Parlamento le sue idee, condivise da tutti i suoi membri”.
Quali sono le emergenze di Salerno e della sua provincia?
“A Salerno, come anche in provincia, vi sono dei temi sul quale non si può più rimandare. Mi viene in mente il tema del verde pubblico, al centro di una cattiva gestione ultradecennale che ci mostra aree verdi lasciate all’incuria e ad un Parco del Mercatello da sempre più hotel per zanzare che spazio per bambini, sportivi ed anziani. Ma potremmo parlare del processo di cementificazione, del problema parcheggi in centro, ancora oggi molto sentito. La questione infine del turismo: se non assente, in una delle province più belle del nostro Paese, poco manca. In generale però penso che sia un cambio di mentalità quello che occorra, non l’uso di toppe da propinare solo all’incedere delle campagne elettorali”.
Appello al voto: perché scegliere Europa Verde?
“Il partito a Salerno, dopo il commissariamento, sta pian piano ponendo le basi per una crescita e si sta rafforzando. La nostra forza sono soprattutto i giovani. Sono state create diverse associazioni di Europa Verde sul territorio che dovranno essere la forza motrice per lo sviluppo del partito. Tutto questo si rende necessario per affrontare dei temi che non possono più essere rimandati. Il voto ad Europa Verde è un voto dato per il cambiamento ed oggi più che mai abbiamo bisogno di agire per costruire una società democratica ed inclusiva, socialmente giusta e sostenibile dal punto di vista ambientale. Abbiamo le idee per attuarlo, la volontà per farlo accadere davvero e la coscienza pulita per non perdere la strada maestra”.