di Monica De Santis
Giovanni Marone, membro di Confcommercio e titolare della rete di distribuzione carburanti Benny Oil, a poche settimane dall’inaugurazione, nell’area di servizio che si trova sulla tangenziale di Salerno, di due colonnine per ricaricare le auto ibride e quelle elettriche alimentate con i pannelli solari, traccia un primo bilancio… “La caratteristica di queste colonnine è data proprio dal fatto, che l’energia via presa dal sole, quindi tutto questo prevede che non ci sia alcun inquinamento e nessun danno ambientale”. Marone spiega anche che attualmente sul territorio salernitano la diffusione di questo tipo di auto va un po’ a rilento… “Diciamo che la versione ibrida è quella che si sta muovendo di più. Mentre la versione delle macchine totalmente elettriche ancora stenta a prendere piede. Ciò non toglie che da quando abbiamo aperto le due colonnine, abbiamo avuto un buon numero di ricariche tutte da macchine elettriche. Mi aspettavo di vedere più ricariche per le macchine ibride ed invece è stato il contrario”. Secondo lei cosa serve per incentivare il passaggio alle macchine ibride oppure alle macchine elettriche? “In primis l’installazione di altre colonnine di ricarica, e poi la diminuzione del costo delle autovetture ed anche quello dell’energia oggi altamente alto. Credo che i costi debbano essere equiparati a quello del mondo del combustibile. Oggi una ricarica totale di una macchina elettrica ha un costo di circa 30 euro, di una ibrida più o meno la metà. Ovviamente tutto questo è da considerarsi anche in base al consumo di un’autovettura. In media una macchina elettrica ha un’autonomia di circa 350 chilometri. Diciamo che se la macchina elettrica viene utilizzata per la città il risparmio esiste, mentre per lunghi spostamenti questo risparmio economico non c’è ancora”. E proprio sull’aumento del costo dell’energia elettrica che si concentra l’attenzione di Marone… “Questo è un argomento che mi interessa particolarmente. Questo aumento del costo dell’energia elettrica, peserà non poco sulla gestione delle piccole e medie imprese. Senza contare che anche il metano ha avuto un incremento vertiginoso. Da un confronto delle bollette di gennaio 2021 e gennaio 2022, ad esempio, con la mia azienda ho pagato esattamente il doppio. Questo basta a far capire che la situazione sta diventando poco gestibile. Il legislatore dovrebbe intervenire su questo, bisognerebbe equiparare i costi del metano come della corrente elettrica. La questione è davvero molto delicata e credo serva davvero un intervento urgente se si vuol salvare le aziende italiane”. Marone non esclude che tutto questo possa avere gravi conseguenze ed anche improvvise chiusure di piccole e medie attività… “All’improvviso non si rientra più nei costi. Ed è normale che un imprenditore inizi a valutare anche l’ipotesi di chiudere. Purtroppo le spese si stanno mangiando l’utile ed è difficile andare avanti in una situazione simile”.