
di Marco De Martino
SALERNO – Pacato, concentrato, determinato. E di poche ma significative parole. E’ questa l’impressione che ha destato Federico Zuccon (nella foto) nell’intervista esclusiva concessa a “Le Cronache” ieri pomeriggio presso la sede operativa della Salernitana. Il centrocampista ha raccontato gli umori del gruppo, oltre agli obiettivi personali e di squadra per questo finale di stagione che si preannuncia incandescente, con un unico comune denominatore: la conquista della permanenza in serie B della Salernitana. Stremato dopo la doppia seduta di allenamento fatta svolgere al gruppo da Roberto Breda, il classe 2003, senza tanti giri di parole, ha fatto il punto della situazione in casa granata.
Duro lavoro per te e per i tuoi compagni anche durante la sosta, l’ultima osservata dal campionato prima di un rush finale che si preannuncia incandescente, con otto partite nel giro di 40 giorni, e che avrà inizio con la sfida contro la corazzata Palermo. Come arriverà la Salernitana all’appuntamento con i rosanero?
“Dopo il pareggio di Bari, in cui abbiamo fatto una buona prestazione ed abbiamo provato a portare a casa l’intera posta in palio come pure i nostri avversari, ho ritrovato un gruppo con entusiasmo e con la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo. Tutti andiamo verso un unico traguardo, a cominciare dalla partita contro il Palermo”.
C’è rammarico per non aver vinto a Bari o lo consideri un punto guadagnato?
“Ovviamente un po’ di rammarico c’è però vedendo com’è andata la partita, sia noi che loro abbiamo avuto delle occasioni e il pari ci può stare. Dobbiamo cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, continuare come stiamo facendo da tre o quattro partite a questa parte e sono certo che i risultati arriveranno”
Un ciclo di quattro partite da cui la Salernitana ha tratto 5 punti ma soprattutto una fisionomia di squadra anche grazie alla scelta di Breda di darti fiducia a partire dall’amara trasferta di Cesena: “Abbiamo trovato continuità ma ognuno nel gruppo rema dalla stessa parte. Siamo tutti concentrati e chiunque giochi sa quello che deve fare. La situazione in cui ci troviamo la conosciamo e tutti ne vogliamo uscire al più presto. C’è molta unità all’interno del gruppo nel seguire quello che ci dice il mister”
Il tuo apporto di dinamismo e di agonismo si è fatto apprezzare anche perchè ha sgravato Amatucci dei compiti di filtro davanti alla difesa, ma nelle ultime uscite contro Modena e Bari hai provato anche qualche inserimento in area avversaria. Nonostante non abbia ancora mai segnato tra i professionisti, quello di riuscire a contribuire in zona gol è un tuo obiettivo?
“E’ un ruolo che mi piace, il mister mi chiede quello oltre al lavoro che faccio a centrocampo, ed infatti sto cercando di avvicinarmi sempre di più alla porta avversaria per cercare di realizzare il mio primo gol. A Bari ci sono quasi riuscito, speriamo che la prossima volta vada meglio”.
Dopo la gara contro il Palermo ci sarà per te un match particolare, quello contro i tuoi freschi ex compagni della Juve Stabia. All’andata hai vissuto il derby dalla sponda gialloblù, partecipando alla storica vittoria delle vespe all’Arechi ed alla festa dei tifosi stabiesi fino a notte inoltrata per celebrare quell’impresa. Ora, da calciatore della Salernitana, pensi di spoilerare qualche segreto della tua ex squadra ai tuoi compagni ed a Breda?
“Sicuramente ma ad oggi pensiamo partita per partita. Dobbiamo prima pensare a fare bene contro il Palermo. Faremo il massimo e dopo questo match vedremo di preparare la partita contro la Juve Stabia. Di sicuro cercherò di dare qualche dritta per batterla”.
Anche perchè fuori casa la Salernitana ha collezionato finora la miseria di 8 punti e bisognerà al più presto sfatare il tabù trasferta. Qualche progresso a Cesena ed a Bari c’è stato ma manca ancora qualcosa, soprattutto in zona gol:
“Credo che dobbiamo cercare di dare continuità di risultati e di prestazioni sia in casa, dove ci aiutano tanto i nostri tifosi, che fuori casa, dove comunque ci seguono sempre numerosi. Bisogna cercare di portare entusiasmo anche fuori casa e poi i risultati arriveranno”.
Vieni dal settore giovanile dell’Atalanta, società che detiene ancora il tuo cartellino. Prima di esplodere con i nerazzurri, in granata si sono fatti le ossa elementi del calibro di Zortea, Ruggeri ed Ederson. Il tuo obiettivo, in futuro, è quello di ripercorrere le loro orme?
“Al momento quelle sono visioni future. Quello che mi sento di dire è che in questo momento penso solo alla salvezza della Salernitana ed al suo bene. Oggi sono qui, poi quello che sarà in futuro lo vedremo”.
Fare bene a Salerno anche per recuperare il tempo perso a Castellammare, dove mister Pagliuca non ti vedeva, e tornare sui livelli ottimali di due anni fa a Lecco e della passata stagione a Cosenza?
“Il mio obiettivo dopo gennaio era quello di rimettermi in pista e qui ho trovato un ambiente favorevole. I quattro mesi precedenti sono andati come sono andati, ora conta solo la Salernitana”.
Un contrattempo, quello capitatoti nella prima parte di questa stagione, che ha rallentato anche la tua ascesa in azzurro con l’Under 21:
“Ad inizio anno volevo cercare di rientrare nel giro, però tutto dipende dalle prestazioni e quindi da me. Cerco di fare il massimo, penso a far bene qua e quello che viene è una conseguenza del mio lavoro”.
Come ti spieghi la posizione di classifica della Salernitana?
“Di quello che è successo ad inizio anno non so nulla, posso dire che quando sono arrivato ho trovato un gruppo di ragazzi fantastici con cui mi sono subito trovato bene. Rispetto ad esempio alla Juve Stabia, dove c’è un gruppo di ragazzi giovani, qui ce n’è uno formato da tanti calciatori esperti. Probabilmente può aver influito quello che è accaduto lo scorso anno, ma non ne so abbastanza per dare un giudizio”.
Riavvolgendo il nastro, torniamo alla prima domanda. Come si batte una corazzata come il Palermo, reduce da tanti risultati deludenti che hanno scatenato la contestazione della tifoseria rosanero e quasi provocato l’esonero del tecnico Dionisi?
“Sicuramente dobbiamo migliorare la prestazione di Bari, troveremo una squadra arrabbiata per la sconfitta, organizzata, forte, ma noi allo stesso tempo sappiamo dove vogliamo andare e questo è molto importante. In più avremo la spinta dei nostri tifosi che sono un fattore perchè giocare all’Arechi è difficile per gli altri, insomma siamo convinti di poter fare bene”.
Hai detto “A Salerno è difficile giocare per gli altri”. Allora come mai altri elementi, anche molto esperti, hanno parlato di pressione psicologica difficile da sostenere per i calciatori della Salernitana?
“Ognuno è fatto a suo modo ma personalmente per me giocare in casa davanti a ventimila persone rappresenta una spinta in più. Vedere ventimila persone che sono lì ad incitarti è un fattore aggiuntivo, è una parte che ti dà una spinta diversa e lo percepisci”.
In chiusura, 30 marzo Salernitana-Palermo, 1 aprile compirai 22 anni: magari ti farai un bel regalo con 48 ore di anticipo siglando il primo gol tra i professionisti?
“Lo spero, ci proverò”.