Visite “lampo” in pronto soccorso ma il paziente non c'è - Le Cronache Ultimora
Ultimora sanità

Visite “lampo” in pronto soccorso ma il paziente non c’è

Visite “lampo” in pronto soccorso ma il paziente non c’è

di Erika Noschese

Visite lampo in pronto soccorso? Al Ruggi d’Aragona di Salerno a quanto pare è possibile entrare, registrarsi al triage, effettuare la visita ed essere dimessi in massimo 15 minuti. Buona sanità? No, tutt’altro. Forse, anzi sicuramente considerata l’inchiesta dei Nas di Salerno, il classico giro di favori che i medici fanno ad amici e familiari, a discapito poi dei tanti pazienti che sono costretti ad attendere ore ed ore prima di poter accedere al servizio di pronto soccorso. Così, capita che a cadenza regolare la stessa signora si rechi in pronto soccorso accusando dolore toracico. La prassi, in questi casi, prevede dodici ore di ricovero in pronto soccorso perchè al paziente è necessario effettuare prelievi ogni quattro ore prima di definire il quadro clinico. La paziente però, sempre la stessa che dal 2020 quasi ogni mese si reca (almeno stando a quanto trascrivono al triage perchè poi sembra non esssere fisicamente presente) in pronto soccorso con orari di visita e dimissioni che coprono un arco temporale di circa un minuto. Esatto, solo un minuto. Come sia possibile questo non è dato saperlo ma sulla vicenda degli accessi poco trasparenti vi è una inchiesta dei Nas, come già anticipato, e lunedì saranno ascoltati altri sei infermieri mentre una infermiera è stata ascoltata nei giorni scorsi, confermando di non aver mai incontrato la paziente. E proprio la conferma di una palese irregolarità l’ha portata ad un provvedimento disciplinare. Ma andiamo con ordine: i primi episodi risalgono al 2020 quando una donna, poi si scopre essere la mamma del medico di turno, si reca in pronto soccorso per dolore toracico. Alla donna, la prima volta presente fisicamente, vengono fatti alcuni accertamenti e poco dopo, circa un’ora, lascia il pronto soccorso. Il 21 ottobre 2020 la scena si ripete ma della donna non vi è traccia: dimissioni dopo circa un’ora e mezza; il 31 novembre 2021, il 9 gennaio 2022 altri due ingressi ma in quel caso chi è al triage scrive che la donna ha lasciato il pronto soccorso non aspettando le dimissioni. Il caso più emblematico risale al 7 luglio 2023: la paziente entra in pronto soccorso alle 8.11 ed esce alle 8.29, giusto il tempo di un prelievo di sangue a quanto pare. Il 7 ottobre 2023 ingresso in pronto soccorso alle 8.06, visita alle 8.36 e dimissioni alle 8.37. Forse anche stavolta la paziente ha deciso di lasciare il pronto soccorso? Forse ma in un minuto manca proprio il tempo tecnico e materiale di affrontare la questione e capire magari le motivazioni. Il 5 gennaio, stesso posto, stessa protagonista: ingresso alle 6.16, visita alle 6.30, dimissioni alle 7.35. Il 18 gennaio la paziente ritorna in pronto soccorso perdolore toracico e in codice giallo: ingresso alle 8.14, visita alla 8.21 e dimissioni alle 8.23. Una scena che si ripete poi il 15 maggio 2024 con ingresso alle 8.09, visita alle 8.21 e dimissioni alle 10.23. Sicuramente in questa vicenda c’è qualcosa di poco chiaro eppure nessuno parla, nessuno sembra intenzionato a capire. Perchè? Forse per fronteggiare la carenza di medici, come qualcuno dei vertici avrebbe fatto sapere cercando così di insabbiare il tutto e andare avanti.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *