SALERNO – Alla vigilia di Inter Salernitana, il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, è stato ospite del programma radiofonico Deejay Football Club condotto da Fabio Caressa e Ivan Zazzaroni. Argomento principale naturalmente il match in programma oggi allo stadio Meazza tra i nerazzurri e i granata: Al pronostico di Caressa (1 fisso nda) il presidente granata ha risposto deciso: “Secondo me ha sbagliato – ha dichiarato il massimo dirigente granata – non è così scontata e noi venderemo cara la pelle, sospinti dai seimila tifosi. Il nostro pubblico ancora una volta si conferma davvero straordinario”. Iervolino ha anche chiarito, ulteriormente, le voci sul possibile esonero del tecnico Davide Nicola dopo la sconfitta, pesante, sul campo del Sassuolo: “Abbiamo dovuto fare logicamente dei chiarimenti perché perdere 5-0 e subire ben dodici azioni di contropiede è decisamente troppo. In ogni caso non abbiamo mai messo in discussione mister Nicola”. Il patron granata ha poi fatto anche un bilancio di questa prima fase di stagione: “Forse abbiamo qualche punto in meno di quanto avremmo meritato perché avremmo dovuto gestire meglio alcune partite. Nel calcio però le situazioni si compensano, così come i momenti di fortuna e sfortuna. Col Verona, ad esempio, non abbiamo proprio meritato di vincere ma il calcio è così. Nel complesso siamo soddisfatti”. Inevitabile una domanda sulla straordinaria salvezza dello scorso anno, anche in risposta al fatto che Zazzaroni ad inizio stagione aveva indicato la Salernitana come sicura retrocessa: “Quando ci siamo parlati, io, Sabatini, Nicola e i giocatori ho notato che tutti avevano la consapevolezza di essere un buon gruppo. Sarebbe dovuta arrivare soltanto la prima vittoria. Così è arrivato quel filotto di successi che ci ha dato la consapevolezza che avremmo potuto raggiungere l’obiettivo”. Per quanto riguarda gli obiettivi futuri, questo il piano di Iervolino: “Quest’anno cominciamo a salvarci con calma, poi da lì vogliamo costruire un progetto con i giovani per avere una squadra che con il bel gioco possa su tutti i campi giocare a viso aperto e fare punti ovunque. Non è facile perché il campionato italiano è difficile non ci sono squadre cuscinetto. Anche nelle ultime giornate, quelle un po’ più balneari, tutti giocano per vincere. Basti pensare all’Udinese che ci ha rifilato quattro gol all’ultima giornata o oil Venezia che ha fermato il Cagliari. Questo è il campionato più bello del mondo. Difficile fare calcio al sud? Può essere difficile convincere i giocatori che c’è un progetto serio a lungo periodo. Non è facile perché non c’è la storicità. Poi chi viene a Salerno non vuole andare via. Il nostro è un progetto ambizioso, travolgente che coinvolge i giocatori. Come Ribery che resterà con noi nonostante abbia deciso di smettere di giocare dopo essere stato uno dei giocatori più forti del mondo negli ultimi venti anni. Resterà con noi a fare il manager perché è innamorato di Salerno e della Salernitana”. Infine una curiosità sulla formazione: “Al presidente viene sempre la voglia di fare la formazione, diciamo che mando qualche pizzino ma non vengo ascoltato (ride nda). Col mister parlo, la squadra è ben fatta ma ognuno di noi si sente un po’ allenatore”.
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