di Erika Noschese
Mentre il Comune versa 500mila euro nelle casse di Salerno Solidale i musicisti del teatro Verdi non percepiscono la mensilità ormai da diverso tempo. La denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano che ha presentato un’interrogazione al sindaco per chiedere delucidazioni. Di fatti, per la stagione lirica e teatrale del Teatro Verdi di Salerno, il Comune e la Regione impegnano milioni di euro ogni anno. “Presso il teatro in questione si esibiscono validi musicisti che dimostrano professionalità indiscutibili e danno pregio e lustro alla città, esibendosi anche in altri contesti nazionali – ha scritto il forzista nella sua interrogazione – I suddetti professionisti meriterebbero maggiore attenzione, quantomeno la stessa dimostrata per Oren e qualche altro, meritando di essere adeguatamente ricompensati e, sopratutto, di essere pagati in maniera tempestiva”. Una mancanza che va avanti dal mese di giugno con i musicisti che si esibiscono al Verdi che non vengono pagati ed attendono la corresponsione delle spettanze maturate. Da qui la richiesta di conoscere sono i motivi di tale ritardato pagamento e se lo stesso è attribuibile a inadempienze o temporeggiamenti della Regione Campania; se e quando il Comune intenda finalmente ricompensare il lavoro di musicisti che, con la loro competenza e professionalità, danno lustro al nostro massimo teatro cittadino. Ma se i musicisti sono in attesa dei pagamenti non si può dire lo stesso di Salerno Solidale che ha intascato ben 500mila euro per il servizio di ingresso e assistenza al teatro Verdi e al teatro Augusteo. Il Comune, infatti, ha affidato la concessione per la gestione dei servizi, del 21/12/2018, alla società in house Salerno Solidale S.p.A, per un periodo decorrente dal 01/01/2019 e fino al 31/12/2023, rinnovabili agli stessi patti e condizioni per ulteriori cinque anni. E dunque, mentre si va avanti con un piano di rientro che avrà importanti conseguenze negative sulla comunità lo stesso non si può dire delle partecipate del Comune che non conoscono crisi.
