Quella di Carmine Battipede è una figura ancora emblematica per Battipaglia. Un uomo che ha lasciato uno stupendo ricordo di sé grazie alle tante iniziative rese concrete per la città, per i suoi abitanti, per il comprensorio ma soprattutto per i tanti giovani e giovanissimi.
Da anni si parla dell’intitolazione di una strada, di una piazza o della villa comunale, ma ad oggi ci sono state solo tante promesse e nulla di concreto. A denunciare questa situazione è, con tanta ammarezza, la moglie del compianto Carmine, la signora Tania De Cesare a margine della presentazione di un progetto di recupero dei murales di Piazza Risorgimento, il luogo che potrebbe prendere il nome del marito: «Fa male vedere questa piazza in queste condizioni – dice mentre ha difficoltà a parlare tante sono le mosche in zona attratte da escrementi e spazzatura abbandonata – ormai non ci spero manco più anche perché se dobbiamo avere una piazza Carmine Battipede non può essere tenuta come questa. Quando siamo tornati in questa piazza per immaginare un progetto ci siamo trovati in questo stato delle cose. Sono stati abbattuti anche i cedri e non sono stati ripiantati. È una piazza abbandonata perché oltre ad un fatto di affetto è ingiusto che ci sia questa situazione. Non ne siamo affatto contenti – aggiunge – abbiamo avuto altre promesse e adesso aspettiamo di vedere se ci sanno elementi concreti».
Infine, la signora De Cesare vedova Battipede afferma che si impegnerà da qui al prossimo futuro per cambiare le cose, per dare un’impronta diversa alla gestione della cosa pubblica: «Lo farò con tutte le mie forze – le sue parole che tradiscono un filo di emozione nel ricordo del marito scomparso – fino a quando ne avrò la possibilità perché non si può vivere in queste condizioni soprattutto se si pensa di migliorare le cose con eventi per la gente e per i più giovani. Così – conclude – può esserci un domani».