Vassallo e Delli Bovi, i casi irrisolti Le inchieste del Palazzo ancora ferme - Le Cronache
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Vassallo e Delli Bovi, i casi irrisolti Le inchieste del Palazzo ancora ferme

Vassallo e Delli Bovi, i casi irrisolti Le inchieste del Palazzo ancora ferme

Andrea Pellegrino

Se la vicenda Vassallo attira, ancora e fortunatamente, l’attenzione di politica e società, nel dimenticatoio è finito l’attentato al giovane avvocato Giampiero Delli Bovi. Sono i casi irrisolti del 2018. All’appello mancano l’assassino del sindaco pescatore e il responsabile della consegna del pacco bomba costato le mani a Delli Bovi a Montecorvino. Due casi di cronaca che restano senza colpevoli, accomunati probabilmente da moventi quasi simili e da una fretta iniziale di marchiare una pista: quella camorristica per Vassallo e quella politica per Delli Bovi. Il 2019, probabilmente, farà luce sui due casi, soprattutto sull’omicidio Vassallo dove le ultime indagini hanno tracciato una nuova strada. Poi ci sono tutte le inchieste che riguardano Palazzo di Città e la politica nel suo complesso. Tralasciando i processi in corso (resta in piedi quello sulla variante ai lavori di piazza della Libertà ed un eventuale appello al processo Crescent), di alcuni casi si sono persi attualmente le tracce. Il primo, restando in area Santa Teresa, riguarda la deviazione del torrente Fusandola e gli annessi atti che hanno consentito i lavori. S’attendono anche sviluppi sul compostaggio di Salerno, finito sotto i riflettori dell’Anac e poi della Procura di Salerno. In passato sarebbero state ascoltate anche alcune persone informate sui fatti ma allo stato non c’è nessuno sviluppo. Lo stesso vale per l’inchiesta sul restyling del Palazzo delle Poste Centrali, divenuto oggi condominio privato a tutti gli effetti. Era fine dicembre – di due anni fa – quando le forze dell’ordine bussarono a diversi uffici di Palazzo di Città acquisendo atti relativi ai mercatini di Natale (furono anche sospesi all’epoca) ma soprattutto agli affidamenti alle coop con riferimento ai lotti per il verde pubblico e alla manutenzione. Anche in questo caso la Procura sentì diverse persone, tra cui alcuni consiglieri comunali d’opposizione. Ma da allora nessuna notizia. Naturalmente le indagini sono ancora in corso e probabilmente si chiuderanno – almeno pare di loro – durante il prossimo anno.

LE FONDERIE PISANO

Capitolo a sé merita la lunga e complessa vicenda relativa allo stabilimento di Fratte, palleggiata tra Regione Campania, Tar e giustizia penale. Il tutto mentre s’attende l’annunciata ma mai concretizzata delocalizzazione. Le barricate dei comuni, a partire da Buccino, avrebbero rallentato sicuramente il processo, seppur l’ammontare di ricorsi faccia pensare che la volontà della proprietà non sia proprio quella di lasciare Fratte. Al momento c’è un processo in corso, nel quale – dopo accese polemiche – si è costituito parte civile anche il Comune di Salerno, oltre che il Ministero dell’Ambiente.

IL CASO IDEAL STANDARD

E a proposito di ambiente, a quanto pare l’inchiesta sui rifiuti (eternit in particolare) interrati all’epoca della chiusura dello stabilimento, è stata archiviata. I terreni sono di un altro proprietario che avrebbe trasformato lo storico stabilimento in un’azienda di logistica. Intanto la lista di ammalati e, purtroppo, di deceduti è sempre più lunga tra gli ex operai della Ideal Standard, alcuni dei quali attendono ancora il giusto indennizzo.