di Erika Noschese
I vaccini Pfizer e Moderna sono i più efficaci. È quanto emerge, in sintesi, da uno studio condotto dall’Asl di Salerno che ha constatato l’efficacia del vaccino sul personale dipendente ai quali sono già state inoculate le due dosi. L’indagine ha coinvolto 7.789 operatori, di cui 3918 femmine e 3871 maschi, che sono stati sottoposti a test di laboratorio per valutare l’entità dell’immunizzazione protettiva indotta dal vaccino a distanza di 40 giorni dalla seconda somministrazione. I valori anticorpali, dosati nei campioni siero-ematici hanno mostrato nel 84,4% livelli molto elevati di anticorpi contro il recettore Rbd della proteina spike di Sars-Cov2. La risposta anticorpale è stata riscontrata nel 97,92% del totale dei vaccinati, solo 2,08% di essi mostrava valori bassi, anche se comunque reattivi. Nel dettaglio i dati ottenuti sono così stratificati: il 52,8% del campione ha avuto una risposta tra 2.000 Bau e 4000 Bau (Binding Antibody Unit) /ml; il 31.6% ha avuto una risposta superiore a 4000 Bau/ml; l’8,38 % mostrava un titolo tra 500 e 1.000 Bau/ml; il 5,14% mostrava un titolo tra 100 e 500 Bau/ml. Solamente il 2,08% aveva valori inferiori a 100 Bau/ml. Si tratta di risultati molto confortanti, che spronano l’Asl Salerno a completare il protocollo vaccinale e a continuare il monitoraggio sierologico sul personale dipendente nei prossimi mesi, al fine di valutare se nel tempo sia possibile stabilire la durata di tale risposta, contribuendo a definire una soglia minima anticorpale di protezione contro l’infezione da Sars-cov2. L’indagine proseguirà, quindi, con prelievi ed ulteriori rilevazioni a 3, 6 e 9 mesi di distanza dalla somministrazione vaccinale. Lo studio, organizzato dal Dipartimento dei servizi sanitari e dall’Uoc Servizio protezione e prevenzione-sorveglianza sanitaria, è tra i maggiori svolti ad oggi in Italia.