Pina Ferro
«Ero fermamente convinta della bontà dei vaccini, poi ho fatto i conti con la lo stare male dei miei figli e allora qualcosa è davvero cambiato nelle mie valutazioni». A parlare è Mirella, salernitana, anche lei come tante altre mamme parla dell’esperienza che ha vissuto in prima persona e che oggi l’ha portata ad avere un’idea ben precisa sui vaccini. «In passato ero assolutamente convinta della bontà dei vaccini, ed infatti feci fare al mio primo figlio non solo i vaccini obbligatori, ma anche quelli consigliati. Nel contempo non riuscivo a capire perché il bambino manifestasse tutta una serie di inspiegabili disturbi. Tali disturbi si acuirono soprattutto all’età di 5 anni e mezzo, cioè subito dopo il richiamo dell’esavalente e del richiamo morbillo-rosolia-parotite (che gli furono somministrati contemporaneamente)». In che senso, cosa accadde? «Dopo il richiamo dei 5 anni e mezzo il bambino trascinò una gamba per circa 3 settimane e in seguito a ciò disimparò a scendere bene le scale, per riprendere a farlo normalmente soltanto dopo un anno. Inoltre cominciò ad avere attacchi di panico, crisi di rabbia, disturbi del comportamento sociale. Non abbiamo mai associato la cosa ai vaccini, dunque, portammo il bambino da una psicologa, che lo seguì per circa due anni, con alcuni miglioramenti del comportamento sociale. Il bambino, inoltre, mostrava tutta una serie di comportamenti che la psicologa considerava “oppositivi”, ma che in seguito abbiamo scoperto essere alterazioni del senso del tatto: provava dolore quando gli venivano spazzolati i capelli; faceva resistenza a tocchi affettuosi che non venissero dai genitori o dai parenti più stretti (a volte pure con noi!); si “puliva” quando veniva baciato; il getto della doccia sulla pelle era per lui una tortura; rifiutava di indossare abiti rigidi o con tessuti non fini, maglioni col collo aderente, jeans, cappelli, cinture; evitava i giochi “che sporcano” come il fango, l’acqua, la colla, poltiglie, ecc…; evitava l’esposizione della pelle al sole; rifiutava di camminare scalzo e di togliersi i calzini perfino in estate; provava dolore quando gli si tagliavano le unghie di mani e piedi. Comparvero anche altre alterazioni sensoriali: come difficoltà nel succhiare, leccare, sputare. Problemi che da piccolo non aveva avuto, infatti era stato allattato al seno senza alcun problema fino all’età di 11 mesi». Dunque il suo bimbo prima di quel momento non provava dolore o i fastidi elencati? «Tutti questi disturbi non erano presenti fin da piccolissimo, ma sono comparsi durante la prima infanzia, aumentando tantissimo a 5 anni e mezzo. Tali problemi si sono poi molto attenuati con il passare del tempo, ma non sono del tutto spariti neppure adesso che il ragazzo ha 12 anni. Io sono convinta che i problemi siano iniziati con le vaccinazioni della prima infanzia, ma che negli anni si stavano risolvendo, per poi ritornare a causa del richiamo dei 5 anni e mezzo. Ho cominciato a capire il ruolo dei vaccini in tutto questo, quando anche la mia seconda figlia, a 5 anni e mezzo, fece il richiamo dell’esavalente. A lei non feci fare contemporaneamente anche il richiamo morbillo-rosolia-parotite, facoltativo, perché nelle dosi precedenti dei vaccini aveva manifestato forti reazioni, con febbre molto alta, fino a 41. La bambina, da piccola, inoltre aveva avuto difficoltà nell’iniziare a parlare, esprimendosi a lungo con un linguaggio confuso, ma tra i 4 e i 5 anni la cosa si era risolta e aveva cominciato ad esprimersi in modo chiaro». E, poi cosa accadde? «Ebbene, dal giorno successivo al richiamo dei 5 anni e mezzo, ricominciò a mostrare disturbi del linguaggio, si esprimeva in maniera incomprensibile e ciò andò avanti per due settimane, poi le venne la febbre a 41 per 5 giorni, e non scendeva neppure con la tachipirina. Al termine dei 5 giorni, le passò la febbre e ricominciò a parlare. In quei cinque giorni io avrò perso dieci anni di vita! Trascorsi un’intera notte ai piedi del suo letto a pregare Dio di prendere me e non lei…. A quel punto capii che i problemi dei miei figli derivavano proprio dai vaccini e mi ripromisi di non fargliene fare mai più. Adesso arriva la legge Lorenzin ed io mi sento costantemente come se avessi ingoiato un chilo di piombo…! La nostra terza bambina ha 16 mesi. Considerando tutto quello che era accaduto ai fratelli, avevo deciso di farle fare soltanto le vaccinazioni obbligatorie. Ma dopo la terza dose dell’esavalente, che ha fatto 3 mesi fa, ha cominciato anche lei ad avere disturbi: dopo il vaccino ha pianto per due giorni, e, in seguito, per circa due settimane, all’improvviso lanciava urla fortissime, per poi calmarsi subito dopo, e lo faceva perfino nel sonno. Abbiamo attribuito tali urla a fortissimi dolori addominali ed ho notato che dal giorno della terza dose di vaccino la bambina è diventata stitica e lo è ancora adesso, nonostante siano passati più di tre mesi. Dopo 15-20 giorni i dolori addominali sono regrediti da sé, ma ora naturalmente ho paura di farle somministrare tante altre dosi di vaccino, perché ho notato che nei miei figli gli effetti collaterali aumentano di volta in volta con la somministrazione di nuove dosi. Mi è anche tornato alla mente che anche il mio primo figlio, dopo la terza dose dell’esavalente, ebbe una fortissima stitichezza, che si è protratta per anni, arrivando al punto che in alcuni periodi riusciva ad andare in bagno solo una volta alla settimana… E i lassativi peggioravano la situazione, perché gli causavano forti dolori addominali e un’enorme frustrazione. Ora il nostro primo figlio ha 12 anni e i suoi disturbi sono andati lentamente scomparendo. E’ un ragazzo felice, va benissimo a scuola. Ma durante l’adolescenza sarebbe previsto un altro richiamo… che ovviamente non potrò mai fargli fare! La nostra seconda figlia ha 9 anni, e per i motivi sopra menzionati non ha fatto il richiamo morbillo-rosolia-parotite, che invece ora è divenuto obbligatorio. Non so cosa fare, oltre che pregare costantemente la Madonna che il suo Cuore Immacolato trionfi e che i politici ed i medici aprano finalmente gli occhi sul male che fanno alle persone ignare. I miei figli non sono certo gli unici ad aver avuto reazioni avverse. Ogni giorno sui social network leggo post di genitori preoccupati, proprio perché anche i loro figli hanno avuto problemi anche molto gravi in seguito alle vaccinazioni. La maggior parte di noi non ha neppure segnalato le reazioni all’Aifa, perché non sapevamo che si potesse fare. Non ci è mai stato detto. Io non sapevo neppure cosa fosse l’Aifa. E i pediatri si guardano bene dal segnalare, forse per timore di essere tacciati di “anti-vaccinismo” ed essere radiati dall’albo. Il nostro pediatra, addirittura, nega qualsiasi nesso dei problemi dei miei figli con i vaccini, nonostante nel caso della nostra seconda figlia il nesso sia stato evidente. Inoltre, se davvero ci fosse un’epidemia di morbillo, perché bisognerebbe obbligare tutti a vaccinarsi anche contro rosolia e parotite? E perfino contro la varicella? La verità è che le “gare di appalto” delle ditte farmaceutiche sono state vinte dai vaccini polivalenti, quindi le Asl non hanno vaccini monovalenti. Ma tutto questo non ha nulla a che vedere con la salute dei bambini».