di Jacopo Tafuri
La nostra Costituzione, all’articolo 3, testualmente recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali …..»!
Una Legge di settore, entrata in vigore nel 1999 – la Legge 17/99, che ha integrato e modificato la più nota Legge 104/92, – stabilisce che le Università sono obbligate ad erogare specifici servizi per gli studenti disabili, a porre in essere servizi di tutorato ed attuare un trattamento personalizzato per il superamento degli esami.
Al fine di comprendere come l’Università di Salerno, che gestisce diverse centinaia di casi di disabilità all’anno, affronta e risolve le problematiche nell’applicare tale normativa, mi rivolgo a due figure cardine della struttura organizzativa dell’Ateneo Salernitano: la Prof.ssa Giulia Savarese, Docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Medicina, Chirurgia, Odontoiatria “Scuola medica Salernitana” dell’Università di Salerno e Delegata del Rettore alla Disabilità/DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e la Prof.ssa Chiara Maria Lambert, docente di varie discipline legate all’Archeologia tardoantica e medievale e Delegata alla Disabilità/DSA per il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC), anello di congiunzione tra l’Ufficio che eroga i servizi e i Docenti, per quanto attiene alla didattica.
La Delegata del Rettore si occupa dell’importante compito di monitoraggio e coordinamento delle iniziative riguardanti l’integrazione degli Studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento; alla Professoressa Giulia Savarese che rivolgiamo le prime domande.
Fortunatamente si tengono sempre più in considerazione le problematiche legate alla disabilità ed alla necessità di inclusione; quando viene creato, in UniSa, un apposito Ufficio per gestire tali tematiche?
Essendo la Norma di riferimento la ex Legge 17/99, con la quale sono stati istituiti l’Ufficio Disabilità, la figura del Delegato alla Disabilità, la Commissione Disabilità e definiti i percorsi di assistenza, l’Unisa ha creato i relativi Uffici tra la fine del 1999 e gli inizi del 2000.
Il personale impiegato nell’Ufficio Diritto allo Studio Settore – Disabilità/DSA è formato specificamente per gestire questo ambito?
Assolutamente si: l’Ufficio di pertinenza è l’Ufficio Diritto allo Studio ma il settore Disabilità/DSA è completamente dedicato a tale tematica; gli impiegati di tale ambito seguono esclusivamente la carriera degli Studenti con disabilità e dopo la Legge 170/2010 anche quelli con disturbi di apprendimento.
Al fine di rendere una buona informazione ad un diversamente abile che deve iscriversi all’Università di Salerno, vorrei spiegaste quali sono i passi da fare per contattarvi, essere accolti ed ottenere le dovute spiegazioni per un sereno impatto con la realtà universitaria.
Con il nostro Centro di Ateneo per l’Orientamento e Tutorato stiamo facendo attività nelle Scuole; nell’interfacciarci con gli Studenti illustriamo i servizi che eroghiamo; inoltre sul sito web dell’Università si può trovare una sezione interamente dedicata agli Studenti con disabilità e DSA. Nel nostro sito web sono elencati tutti i sevizi offerti e tutte le procedute necessarie ad essere assistiti sin dai Test di accesso e per tutta la carriera universitaria. È importante fare una precisazione: sono di competenza dell’Ufficio Disabilità non soltanto le prove di accesso ed il percorso universitario ma anche tutto quanto di interesse dei Dottorandi che, a tutti gli effetti, hanno uno status di Studenti, così come anche per gli Allievi di Master, Corsi di Perfezionamento e Scuole di Specializzazione.
Quali strumenti mette a disposizione UniSa per i diversamente abili?
Ci si può informare sulla pagina web dedicata o, comunque, abbiamo creato una guida scaricabile in formato pdf anche in lingua inglese, poiché è prevista la possibilità di andare in mobilità con un accompagnatore (ci sono Bandi specifici).
In base alle esigenze del singolo Studente abbiamo una serie di servizi che variano in base alla disabilità, invalidità o di disturbo di apprendimento.
Poiché i disturbi dell’apprendimento non sono considerati tra le disabilità, in base alla Legge 170/2010 disturbi come dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia, prevedono una serie di misure compensative quali: tempo aggiuntivo, l’utilizzo di calcolatrice, la possibilità di suddividere un esame in più parti, l’utilizzo di mappe concettuali; e poi ci sono i Tutor, scelti solitamente tra gli studenti “senior” o tra i dottorandi, gestiti dai Dipartimenti attraverso i loro Delegati.
Il tutorato serve ad accompagnare gli studenti, ad individuare un metodo di studio, ad interfacciarsi con i Docenti ed è offerto sia agli Studenti con DSA, sia quelli con disabilità.
Per i DSA la Legge prevede misure compensative e dispensative; noi tendiamo a compensare quanto più possibile; ci sono però problematiche particolari, come per esempio le prove in lingua inglese, che per problematiche legate alla dislessia non ci permettono altra strada che non il dispensare lo Studente dalla prova scritta perché, nel caso appunto della dislessia, l’approccio all’inglese è devastante poiché tale idioma si scrive in un modo e si legge in un altro e per tale motivo è definito “lingua opaca”; a compensazione facciamo fare quindi solo la prova orale, articolata adeguatamente.
Il mondo delle disabilità è vastissimo: per la disabilità motoria abbiamo l’accompagnamento fisico anche con personale OSA (Operatore Socio Assistenziale), poiché spesso vi è necessità di essere aiutati nell’andare a mensa o nel recarsi alla toilette; nel caso della ipovisione mettiamo a disposizione l’utilizzo di ingranditori; in alcuni casi di sordità viene richiesto il supporto di interpreti per la LIS (Lingua Italiana dei Segni), che aiutano a seguire i Corsi, a tenere incontri con i Docenti e a sostenere gli esami. Abbiamo inoltre Studenti autistici o con disturbi psichiatrici anche abbastanza severi, Studenti allettati in seguito a malattie molto gravi ai quali vengono fatte seguire lezioni “a distanza” e per i quali pensiamo di mandare le commissioni d’esame presso il domicilio o presso gli Ospedali.
Come si è potuto capire le problematiche sono di amplissima natura. Ad esse cerchiamo di venire incontro in base alle esigenze ed alle certificazioni mediche, che per noi sono il passo fondamentale per poter assistere lo Studente e che devono essere redatte secondo le due leggi di riferimento.
Nell’ambito delle attività di supporto agli Studenti con disabilità e DSA, sono stati realizzati dei “video” per quanti abbiano bisogni formativi speciali, ma anche per i loro tutor. Di cosa si tratta?
L’anno scorso abbiamo attivato un laboratorio sul metodo di studio dedicato soprattutto a Studenti con DSA, ma aperto anche a Studenti con disabilità o a chiunque avesse intenzione di fare questo percorso; questo laboratorio è poi stato aperto ai “Tutor”, poiché questi non sempre conoscono gli strumenti che possono essere utili per potenziare il metodo di studio, come anche una serie di software necessari a creare una mappa concettuale o uno schema.
Al fine di disporre di uno strumento sempre fruibile, a prescindere da un laboratorio fisico, è stato chiesto ad una Contrattista, esperta di Psicologia dell’Apprendimento, di registrare delle “video pillole” sempre consultabili; possono essere utili anche ai Docenti, che possono così approfondire e capire un po’ meglio il “mondo” della disabilità/DSA.
Chiediamo poi, alla Prof.ssa Chiara Maria Lambert, quale sia il ruolo dei Delegati dei Dipartimenti.
Tale figura è di fondamentale importanza, poiché ha il compito di accogliere lo Studente, ascoltare quali sono le sue necessità, chiedere quali corsi sta seguendo, definire con lui se è in grado di studiare da solo oppure se ha necessità di un “Tutor” o di un programma frazionato, interfacciandosi, nel massimo rispetto della privacy, con i Docenti del Corso di Studi, ai quali vengono spiegate le problematiche di cui tenere conto.
Il Tutorato, evidenzia inoltre la Prof.ssa Lambert, è un “contenitore” che si cerca di personalizzare quanto più possibile, poiché tutti gli interventi messi in atto per gli Studenti sono “ad personam”.
Il Tutor è, come suol dirsi, a “tu per tu” con lo Studente; attraverso questa figura si mettono in atto vere e proprie lezioni private finanziate dall’Ateneo ed organizzate dai Dipartimenti in base alle esigenze ed alle richieste del singolo.
Il compito del Delegato è quello di accompagnare gli Studenti che hanno esigenze particolari dal punto di vista didattico, interfacciandosi con i colleghi Docenti, stabilendo dei percorsi didattici personalizzati, per esempio ponendo in essere frazionamento di esami particolarmente complessi.
A volte, data la migliorata sensibilità dei Docenti, sono essi stessi a segnalare Studenti – con possibili deficit – che a volte non sanno neanche di avere, o ad invitarli a contattare il Delegato al fine di poter accedere ad i servizi che l’Università fornisce.
Purtroppo la normativa italiana sulla disabilità esclude probabilmente una larga parte di soggetti con problematiche, questo perché diverse patologie o non sono incluse negli elenchi ministeriali o perché, per il legislatore, le patologie di cui sono affetti alcuni disabili non hanno una gravità altamente invalidante, con la conseguenza che queste persone non sono riconosciute come disabili. Tali soggetti, purtroppo, sono i più penalizzati.
Questo è un problema molto serio, risponde la Prof.ssa Savarese: dalle Scuole Secondarie Superiori vengono molti Studenti BES (Bisogni Educativi Speciali) che non sono individuati come invalidi, disabili o soggetti alla Legge 170/2010 o, ancor più spesso, ci troviamo di fronte a situazioni “ibride”, nelle quali c’è una disabilità intellettiva di grado lieve che ha come comorbidità un disturbo di apprendimento, ma questi disagi non ricadono nei disturbi di apprendimento “puri” e quindi gli Studenti non hanno la certificazione ai sensi della Legge 170/2010.
Da tempo, anche come Conferenza Nazionale dei Delegati di Ateneo alla Disabilità, stiamo lavorando a nuove linee guida, cercando di inserire un paragrafo sui BES, sollecitando il Ministero a che fornisca gli strumenti legislativi per affrontare queste problematiche.
I fondi che ci vengono forniti per assistere chi è affetto dalle problematiche di cui abbiamo sin qui parlato sono attribuiti in base ad una rendicontazione che tiene conto di quanti Studenti hanno una invalidità o una disabilità riconosciuta ai sensi di Legge, per cui tutta questa fascia di studenti che non hanno certificazione e che nelle Scuole sono assistiti, al momento all’Università non possono ricevere l’aiuto di cui necessiterebbero.