SCAFATI. «Una zona diventata invivibile» - Le Cronache
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SCAFATI. «Una zona diventata invivibile»

SCAFATI. «Una zona diventata invivibile»

SCAFATI. Odori nauseabondi dalla “Helios”: arriva la testimonianza di uno dei firmatari della petizione. L’imprenditore Federico Castelnuovo vive nella sua attuale abitazione dal 1981: una casa frutto di tanti sacrifici. Nacque in una cascina a pochi metri dal posto dove ora risiede, nel 1965, dove ora sorge l’impianto di depurazione, dalla sua abitazione guardare il Vesuvio è uno spettacolo. Castelnuovo racconta che non avrebbe mai pensato di vedere questa zona in così tanto degrado: «pensavo che i disagi e le brutte esperienze fossero terminate con la costruzione del vicino depuratore per i cui lavori dai tempi dei sondaggi e dei carotaggi iniziali datati 1996-97 sono durati fino al 2011 anno che segna il completamento del depuratore. Ben quindici anni di lavori alle porte di casa, non è difficile immaginare i disagi». L’abitazione di Federico Castelnuovo è a dieci metri dal depuratore e a cento metri dal sito di stoccaggio di proprietà della Helios e dagli altri siti industriali. In questi giorni tra sito di stoccaggio e industrie conserviere, la zona è diventata invivibile. Il residente racconta che lui non è per nulla contro le industrie ma ritiene che ci si deve integrare con il territorio esistente e con i suoi abitanti. Comunque si sente più fortunato di altri che delle abitazioni poste a pochi metri dalle ditte che creano disagi: «non so come fanno gli altri le cui case sono proprio di fronte a queste aziende» si domanda . I problemi oltre che di inquinamento ambientale e di aria irrespirabile sono anche di tipo acustico A volte – racconta- è impossibile dormire di notte quando inspiegabilmente spesso si inizia lavorare in queste ditte. Federico è nato qui nel 1965 e mai avrebbe immaginato che le terre che lo hanno visto crescere, che tanto amava e comunque ama ancora, sarebbero diventate per lui motivo di sofferenza. Non ha nessuna preclusione verso l’industria e il progresso, le possibilità di lavoro che queste aziende offrono ma giustamente chiede sia rispettato anche il diritto alla salute e alla vivibilità degli altri: «non può e non deve esistere o questo o quello, solo al meridione succede questo, Se questo è l’avanzamento della civiltà era meglio restare incivili. Alle volte qui il traffico dei mezzi pesanti mi impedisce quasi anche di uscire di casa». Il piazzale nei pressi del depuratore è usato come area di scambio di materiale di risulta tra autocompattatori, i miasmi sono percepibili immediatamente. Impianti ad alto impatto ambientale andrebbero gestiti sicuramente senza creare tanti disagi. Nel suo lungo e accorato sfogo, Federico continua con altri disagi «Conosco solo i miei doveri e quanto devo pagare per dei servizi che non ho, si vive in mezzo alla polvere, fino a pochi anni fa neanche i rifiuti venivano a ritirare: dovevo portarli al centro di Scafati. E poi veda lì, quel tir è fermo lungo la strada che emana miasmi, con tanto di motore acceso da quasi due ore».

Gennaro Avagnano

Ed ora, dopo la denuncia di Le Cronache si muove la politica scafatese

SCAFATI. Miasmi dal sito di stoccaggio e dal canale San Tommaso in via Ferraris. Dopo la segnalazione del quotidiano Le Cronache e del sito di informazione PuntoAgroNews qualcosa sul versante politico si muove in favore dei cittadini residenti della zona. Alcuni cittadini avevano palesato la mancata vivibilità in cui versa la zona, tanto che parecchi abitanti hanno dato il via quali anche ad una raccolta firme per sollecitare l’attenzione ai disagi della zona. A rispondere all’appello lanciato attraverso le suddette testate sono stati il consigliere comunale Casciello e gli attivisti vicini al M5S di SiM (Scafati in Movimento). Il consigliere Mimmo Casciello si è recato personalmente nella zona ed ha potuto constatare personalmente i miasmi ed ha accertato che forse il cattivo odore provenga oltre dal sito segnalato ma forse anche da un’altra azienda vicina, quindi a breve incontrerà i responsabili delle aziende in questione per cercare una risoluzione. Dall’altra parte, invece, gli attivisti grillini -Giuseppe Sarconio, Ivan Piedepalumbo e Claudio Condoleo- si sono messi in contatto direttamente con i promotori della petizione per approfondire la problematica che in tempi addietro avevano sollecitato mediaticamente. Ora non si esclude, dichiarano gli attivisti di Scafati in Movimento, che si passi direttamente ad una denuncia alla Procura della repubblica nel caso in cui la situazione e il disagio persista, al fine di individuare le responsabilità soggettive e oggettive di chi è causa della non vivibilità e del mancato controllo sulla salute pubblica di via Ferraris e delle zone limitrofe. Al coro di solidarietà politico si aggiunge anche Forza Nuova che dichiara comunicato stampa di Forza Nuova sulla problematica Helios: Forza Nuova è vicina ai cittadini di via Delle Industrie e via Sant’ Antonio Abate, i quali, in questi giorni stanno promuovendo una petizione popolare, affinché il sindaco e le istituzioni si muovano per risolvere il problema che attanaglia da anni i residenti di quella parte di città che sono costretti a vivere asserragliati nelle proprie abitazioni a causa dei miasmi e del cattivo odore proveniente dal sito di stoccaggio di proprietà della società “Helios”. Infatti, i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata effettuata in città vengono messi a deposito lì dove dovrebbero sostare temporaneamente, ma di fatto restano per moltissimo tempo a fermentare al sole. Molti dei residenti hanno pensato addirittura di vendere la propria abitazione, ma nessuno accetterebbe di abitare in una zona che vive nell’inquinamento più totale. Forza Nuova è pronta a lottare insieme ai cittadini di quella parte di città per avere risposte concrete dalle istituzioni, ma allo stesso tempo nell’incontro avuto con il Sindaco, ha presentato una propria proposta per migliorare il sistema della raccolta differenziata, ottenendo risparmi considerevoli sulla tassa sui rifiuti e creando dei posti di lavoro. Il Progetto rifiuti zero, già attivo in Italia da alcuni anni, e con lusinghieri risultati, nel comune di Capannori, consiste nel gestire da soli i rifiuti prodotti escludendo intermediari o società partecipate, che di fatto sono inutili carrozzoni politici, ma cosa più importante educare a cambiare mentalità nei consumi ed acquisti quotidiani, favorendo determinati prodotti meno inquinanti a discapito di altri poco ecologici. Infine, una volta risolto il problema dello stoccaggio dei rifiuti, si passi alla bonifica del sito di via Sant’Antonio Abate rendendo l’area nuovamente fruibile alla cittadinanza.

R.T.