di Monica De Santis ed Erika Noschese
Ore 8 del mattino di venerdì 1 aprile, località Laura di Capaccio Paestum. Tutti nella sala bar dell’Hotel Cristallo, si sono ritrovati i 21 profughi ucraini, dopo esser riusciti a dormire per alcune ore in un letto caldo, dopo 30 ore di viaggio, dalla Polonia a Salerno. Tutti insieme per fare colazione. Molti di loro indossavano i vestiti ricevuti in regalo la sera prima. Alla domanda avete riposato bene, alcuni hanno risposto di si, altri ammettono di essere ancora molto agitati, ma comunque grati di essere finalmente in Italia, lontano dalle sirene e dalla bombe. Lontano da quel clima di paura e terrore nel quale sono stati costretti a vivere per settimane. Ore 8,45, tutti pronti nella hall dell’albergo, alcuni con piccole valigie, altri con zainetti, altri ancora con semplici buste nelle quali custodivano quel poco che sono riusciti a portare via con loro ed i doni ricevuti sia durante il viaggio e sia all’arrivo in albergo. . Ore 9, si parte per Salerno, per sottoporsi a tampone rapido e per l’identificazione presso la Questura di Salerno. Il penultimo viaggio prima di raggiungere poi la loro definitiva sistemazione, lo affrontano ancora una volta in silenzio. I più piccoli hanno la faccia attaccata ai finestrini, guardano incantati il mare lungo il tratto della litoranea salernitana. Qualcuno chiama, con insistenza, la mamma per mostrarglielo, altri invece controllano nelle loro buste se non si sono dimenticati nulla.