di Francesco Carriero C’è un tesoro dell’architettura pre industriale nel cuore di Fratte che rischia di essere distrutto dall’incuria umana e dalla lenta ma inesorabile erosine del tempo. Si tratta di un antico opificio la cui datazione è anteriore al 1885, anni in cui la nostra nazione muoveva i primi stentati passi verso la trasformazione industriale, situato in via dei Greci. L’incredibile scoperta è stata fatta da un cittadino salernitano, Massimo La Rocca, che esaminando l’archivio fotografico del Cantone di san Gallo in Svizzera è risalito alle origini dell’edificio. Lo stabilimento affacciava di fronte alla Filanda Escher ed in parte presenta ancora un corpo parallelepipedo con una serie ordinata di aperture circolari sul tetto, alcune delle quali nelle foto d’epoca appaiono chiuse con grossi elementi, forse covoni di fieno; una ciminiera a pianta circolare con forno alla sua base; una condotta, che superando il dislivello del terreno, trasferiva il calore dal forno al corpo principale; un ingresso a stretto contatto con via dei Greci, che consentiva agli operai di accedere prima al forno alla base della ciminiera, e poi, dopo aver percorso una lunga scalinata rettilinea scoperta, di accedere al corpo parallelepipedo. Questo esempio di edilizia industriale, che andrebbe strenuamente difeso e tutelato, è stato in parte demolito, circa tre anni fa, nel corso dei lavori di allargamento della carreggiata stradale di via dei Greci. Tra le parti rase al suolo c’erano l’ingresso e la ciminiera con il forno. Particolarmente grave risulta essere l’abbattimento della ciminiera ottocentesca, unica nel suo genere in tutto il territorio salernitano. Le responsabilità della grave azione di demolizione vanno imputate in parte all’amministrazione comunale ed in parte alla Soprintendenza per i Bene Culturali, incapace di capire il valore storico dell’edificio, testimonianza della spinta industriale che all’epoca aveva investito Salerno, ed in particolare Fratte, facendone uno dei poli industriali principali della Penisola. Con tutta probabilità se ce ne fosse stata la volontà, via dei Greci si poteva allargare esclusivamente verso ovest senza quindi andare a intaccare in alcun modo l’edificio storico. Adesso, si chiede alla Soprintendenza di adottare ogni azione necessaria per tutelare e restituire dignità a quanto rimane dell’antico stabilimento industriale, oggi compreso in parte nel comune di Salerno e in parte nel comune di Pellezzano, allora più a nord, in via delle Fratte Lago nella Frazione Cologna di Pellezzano, sulle sponde del fiume Irno, sorge un insediamento industriale ottocentesco con una villa collegata ad un acquedotto, con Impianto di sollevamento dell’acqua dal fiume Irno, con una fabbrica che all’interno conserva ancora i pilastrini metallici dell’epoca, con una ciminiera a pianta quadrata ancora più antica di quella demolita a Salerno. si spera che almeno questo insediamento industriale nella sua interezza venga quanto prima vincolato dalla Soprintendenza.
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