i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, coordinati dal Pubblico Ministero Dr. Vincenzo Montemurro della Direzione Distrettuale Antimafia hanno eseguito il fermo di indiziato nei confronti di Di LUCIA Angelo, salernitano trentaseienne, ultimo soggetto coinvolto nell’omicidio di Vincenzo PERSICO, avvenuto nel pomeriggio di domenica 19 gennaio nel pieno centro di Montecorvino Rovella, allorquando la vittima veniva avvicinata da uno sconosciuto che gli esplodeva contro quattro colpi d’arma da fuoco.
Il PERSICO, benché ferito riusciva a fuggire a bordo del proprio motociclo venendo inseguito dal sicario che, nel frattempo, a bordo di altro scooter condotto da un complice, esplodeva al suo indirizzo ulteriori colpi di pistola. La vittima, abbandonava il suo scooter dopo alcune centinaia di metri, tentando fuggire a piedi ma, a causa delle gravi ferite, si accasciava al suolo. Il PERSICO benchè tempestivamente soccorso dai sanitari del 118 e trasportato presso l’Ospedale Ruggi di Salerno, decedeva a causa delle ferite riportate al torace ed all’inguine.
Le indagini immediatamente avviate e sostenute da un imponente sforzo investigativo in piena sinergia con l’Autorità Giudiziaria, consentivano di inquadrare immediatamente il fatto di sangue nell’ambito di contrasti per il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona. In particolare, grazie alla approfondita conoscenza della realtà locale da parte dei Carabinieri della Stazione di Montecorvino Rovella, gli inquirenti venivano a conoscenza che il PERSICO, qualche ora prima dell’agguato mortale, aveva avuto una violenta discussione con un giovane spacciatore tossicodipendente del luogo, Alberto VOLPICELLI, per motivi concernenti il controllo della piazza di spaccio. Nel corso della violenta discussione il PERSICO percuoteva ripetutamente il VOLPICELLI.
Le indagini hanno consentito di accertare che il VOLPICELLI, in stato d’ira e di alterazione conseguente all’assunzione di stupefacenti, si è immediatamente organizzato per vendicare l’affronto subito. Questi, con la complicità del DI LUCIA Angelo, si procurava una pistola semiautomatica, da lui acquistata nel dicembre scorso a Napoli con il LAMBERTI e da quest’ultimo custodita, con la ulteriore complicità di BRUNETTO Nicola, presso la cui abitazione è stato organizzato l’attentato e che in particolare ha procurato ai sicari i guanti e, al tempo stesso custodita l’arma del delitto durante il sopralluogo e la ricerca della vittima.
Il Volpicelli ed il De Lucia, dopo aver notato il Persico seduto presso un chiosco situato nella piazza del paese, tornavano presso l’abitazione del Brunetto ove il primo si armava e, a bordo di uno scooter di provenienza furtiva guidato dal De Lucia, ritornava in centro con il chiaro intento di porre in atto il progetto omicidiario. Dopo l’agguato i due killer raggiungevano una località isolata dove si disfacevano, incendiandoli, del mezzo, dei caschi e parte del loro abbigliamento. Qui i due sicari venivano “recuperati” dal LAMBERTI che li conduceva al sicuro.
Accertato tale quadro accusatorio, i Carabinieri hanno dato corso ad incessanti ricerche che hanno consentito, nella serata di ieri di rintracciare prima il BRUNETTO e, successivamente, il VOLPICELLI che, sottoposti a lungo interrogatorio alla presenza dei rispettivi legali e davanti al Pubblico Ministero, ammettevano le loro responsabilità fornendo piena confessione. Dopo ulteriori ricerche, in nottata, veniva rintracciato tra le montagne del picentino e sottoposto a fermo anche Domenico LAMBERTI.
Nel serata il DE LUCIA Angelo, dopo essere stato localizzato, si costituiva presso il Comando Provinciale di Salerno con il proprio legale, veniva a fermo di indiziato di delitto, e tradotto presso la casa Circondariale di Salerno – Fuorni a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.