Salernitana-Castori, è fatta. Fumata bianca arrivata ieri sera poco dopo le 20 per il ritorno del tecnico di San Severino Marche all’ombra dell’Arechi. L’incontro tenutosi ieri a Villa San Sebastiano tra Claudio Lotito, Marco Mezzaroma ed Angelo Fabiani ha partorito il ritorno dell’allenatore, reduce da due retrocessioni consecutive dalla B alla C (con Carpi prima e Trapani poi), alla Salernitana dodici anni dopo il suo approdo in granata. Il trainer marchigiano ha sottoscritto un contratto annuale con opzione di rinnovo ad obiettivi. Farà parte dello staff tecnico l’allenatore in seconda Riccardo Bocchini, il preparatore atletico Carlo Pescosolido e il match analyst Marco Castori. Queste le prime parole di mister Castori da nuovo allenatore della Salernitana: “Sono molto contento di aver raggiunto l’accordo con la Società granata. Ringrazio i Presidenti Lotito e Mezzaroma per avermi dato la grande opportunità di tornare in una piazza importante di cui conosco già la passione e l’incredibile entusiasmo”. Si concretizza dunque il Castori bis. A lui furono affidate le redini della Salernitana all’inizio della stagione 2008/2009, quella del primo anno di serie B dell’era Lombardi con Angelo Fabiani nel ruolo di direttore sportivo. Dopo un inizio incoraggiante, la Salernitana calò drasticamente già a metà girone d’andata tanto che Castori fu esonerato a dicembre (lo sostituì Bortolo Mutti), per poi essere richiamato a fine gennaio e nuovamente sollevato dall’incarico ad aprile (lo rimpiazzò Fabio Brini che aveva portato la squadra in B l’anno prima e che la salvò con una strepitosa rimonta finale). Dopo quell’annata negativa ne è passata di acqua sotto i ponti, con Castori che ha collezionato tanti esoneri, a Piacenza, ad Ascoli, a Varese ed a Reggio Calabria ma che poi è riuscito, nel 2014/15, nell’impresa di condurre in massima serie la matricola Carpi. Dopo le esperienze a Cesena, ancora a Carpi ed a Trapani, queste ultime due conclusesi entrambe con la retrocessione in serie C, riecco la possibilità di approdare alla Salernitana. Castori torna in un ambiente tutt’altro che sereno. I tifosi sono in subbuglio, hanno già fatto sapere di voler contestare la società e disertare lo stadio e la scelta di riprendere Castori, contestatissimo all’epoca della sua prima esperienza e che spesso è stato beccato al suo ritorno da avversario all’Arechi, non contribuirà di certo a rasserenare gli animi. L’umore della piazza, dopo cinque anni di enormi delusioni, non si sarebbe risollevato, probabilmente, nemmeno se la Salernitana avesse ingaggiato Guardiola o Zidane, ma affidare la panchina ad un allenatore che in granata ha già fallito, che in carriera ha avuto un solo guizzo in mezzo a tanta mediocrità è, da parte SALERNO – Gunther Mair, ex portiere della Salernitana 1985/86, è morto a 61 anni ieri mattina all’Ospedale “Santa Chiara” di Trento. L’ex portiere vi era stato ricoverato qualche giorno fa a causa dello shock anafilattico provocato da una puntura di vespa. Si trovava nel reparto di rianimazione: lì le sue condizioni si sono aggravate nelle ultime ore, rendendo vano ogni tentativo di salvargli la vita. Il decesso dell’ex calciatore, che lascia moglie (Aurora) e figli (Mirko e Michael), ha scosso la comunità tridentina. Il Levico Terme, club di Eccellenza dove Mair era l’allenatore delle giovanili ha dato la triste notizia, esprimendo dolore e cordoglio per quanto accaduto. “Una notizia tragica che non avremo mai voluto dare – si legge nel messaggio pubblicato sulla pagina Facebook della società -. Questa mattina se ne è andato un pezzo di storia calcistica trentina e un gentiluomo nella vita. Il nostro portierone Gunther Mair non ce l’ha fatta. La società e tutto il mondo gialloblù abbracciano increduli e commossi la moglie Aurora, i figli Mirko e Michael, certi che dall’alto il nostro Gunterone continuerà a seguire con occhio attento la sua famiglia e i tanti portieri che con tanto amore ha cresciuto in questi anni. Ciao Gunther”. L’incidente fatale è avvenuto sabato scorso. Mair si trovava nei boschi dell’altipiano di Pinè assieme ad alcuni familiari in cerca di funghi. Punto dalla vespa, ha avuto subito un malore. La moglie e la cognata che erano con lui hanno subito chiamato i soccorsi che sono riusciti a tenere in vita l’uomo finito in arresto cardiaco. Con la Salernitana, nella stagione 1985/86 in serie C1, Mair collezionò 9 presenze in campionato, 5 nella Coppa Italia di A e B, giocando il derby contro il Napoli di Maradona e 2 in quella di serie C incassando in totale 23 reti. Oltre alla squadra granata Mair ha giocato anche con Trento, Martina, Teramo, Rovereto e Arco Calcio negli Anni ottanta e novanta. Appesi i guantoni al chiodo, è rimasto nel mondo del calcio occupandosi del settore giovanile. della dirigenza granata, masochismo allo stato puro. Ci sarebbe voluta una ventata d’aria fresca, con un giovane dalle idee innovative pronto a sciorinare un calcio moderno e propositivo come quello che Salerno era abituata ad ospitare fino a qualche anno fa. Ed invece riecco un allenatore vecchia scuola, fautore del 3-5- 2 e di un calcio speculativo, già abituato agli esoneri e che non porterà di certo nulla di nuovo alla Salernitana. L’auspicio, s’intende, è che Castori e la Salernitana smentiscano le prime impressioni negative di tifosi ed addetti ai lavori sul campo. La sensazione, invece, è quella di un film già visto…
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