E’ scontro frontale, a Camerota, tra sindaco e parroco. “Si strumentalizza il dolore di tutti per emettere sentenze sommarie gravide di livore”. Così il primo cittadino, Antonio Romano, dopo che nei giorni scorsi il parroco di Marina di Camerota, don Gianni Citro, aveva diffidato gli indagati per omicidio che ricoprono incarichi istituzionali a partecipare a manifestazioni religiose, quali ad esempio le processioni, in forma ufficiale. Al centro della polemica, l’iscrizione nel registro degli indagati del primo cittadino di Camerota, Romano, insieme ad altre tre persone, nell’indagine della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania relativa alla morte di Crescenzo Della Ragione, ucciso lunedì notte da un masso staccatosi da una parete rocciosa all’interno della discoteca “Il Ciclope”, a Marina di Camerota. “Non comprendo ha commentato il sindaco – quegli atteggiamenti che tendono, in questa tragedia, esclusivamente a ricavarsi spazi di visibilità, strumentalizzando il dolore di tutti per la perdita di una giovane vita, emettendo diffide e sentenze di condanna sommarie, gravide di livore”.
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