La scuola Medaglie d’Oro, oggi istituto comprensivo, diretto da Emilio Costabile, lancia i Giovedì dell’autore per i propri allievi con quattro incontri che li accompagneranno dal 3 novembre al 12 gennaio. Protagonisti Carmine mari, Gilda Pantuliano, Cristina Fiorenza e linda Di Giacomo
Di Simone Parisi
La scuola Medaglie d’Oro di Salerno, nata sul finire degli anni ’50, è molto nota in città e nel quartiere in cui sorge, il rione Carmine, per l’ottima qualità tanto della scuola dell’infanzia quanto della scuola primaria. In pochi, però, sanno che da qualche tempo questa scuola è diventata un Istituto Comprensivo, che ospita anche una scuola secondaria di primo grado. Ciò consente non solo ai bambini che hanno visto i loro primi passi scolastici in quelle aule ma, anche, ad altri ragazzi provenienti dal quartiere o da altre zone della città di proseguire i propri studi lì. Quest’ultima giovane realtà si avvale dell’entusiasmo e dello zelo dei docenti che vi insegnano, immersi in un’atmosfera di assoluta serenità e accordo che essi stessi concorrono a realizzare, sia tra loro sia con gli allievi. Fondamentale è il supporto del Dirigente Scolastico, Dott. Emilio Costabile, sempre pronto ad accogliere le istanze di progettualità presentate dai docenti, anche alternative al classico insegnamento frontale. Sono diverse, infatti, le idee e le proposte che giungono dal gruppo di insegnanti della secondaria per stimolare l’interesse, la partecipazione e lo sviluppo di una cittadinanza attiva nei ragazzi. Tra questi progetti è da segnalare l’interessante proposta intitolata criticArtando – I giovedì dell’autore, in cui gli allievi della scuola secondaria di primo grado avranno l’occasione di confrontarsi, nel periodo che va da novembre a gennaio del corrente anno scolastico, con quattro personalità di spicco del mondo dell’arte e della letteratura: Carmine Mari, geniale ed attento scrittore di thriller storici ambientati a Salerno, nelle sue varie epoche; Gilda Pantuliano – in arte Fluida – artista nota principalmente per la fantasiosa rielaborazione digitale dei suoi scatti fotografici delle reti dei pescatori; Cristina Fiorenza, artista poliedrica che da vent’anni vive ed opera a Vienna, nota per le installazioni, le sculture, i dipinti e molto altro; ed infine Linda Di Giacomo, scrittrice di brevi racconti poetici, delicati e sorprendenti, e di un thriller ambientato in una città di mare del Sud Italia. Oggi la comunicazione testuale ed iconica è diventata il centro del mondo degli adolescenti, che troppo spesso ne sono fruitori passivi, privi di senso critico nei confronti di ciò che leggono o vedono durante il processo di bombardamento mediatico a cui sono costantemente sottoposti. In tal modo rischiano di essere contenitori vuoti che possono essere riempiti a piacimento da ciò che vedono, leggono o ascoltano più spesso, senza porsi domande. La funzione della scuola è quella di crescere individui pensanti, in grado di discernere gli inganni della comunicazione anche mediante la conoscenza dei processi che conducono alla creazione di testi o opere artistiche: cosa ha condotto un artista a comporre quella particolare opera? Perché in quel preciso contesto storico e sociale? Qual è il significato sotteso? Quali sono le aspettative che lo scrittore o l’artista ripone nella sua opera? Porsi e porre domande è alla base della formazione del pensiero critico e della personalità dell’individuo. La possibilità di incontrare autori di romanzi e racconti o artisti di caratura internazionale può contribuire a stimolare la curiosità dei ragazzi che si interfacciano, così, con le professioni della comunicazione, sviluppano il gusto per la lettura e per la comprensione di un’opera d’arte, e sono stimolati al piacere della scrittura creativa e dell’elaborazione artistico-visuale. Gli artisti invitati, inoltre, sono salernitani o hanno vissuto molti anni a Salerno, ed hanno quindi sviluppato un rapporto privilegiato con la città: in questo modo si avvicinano gli studenti alle eccellenze del territorio. Il fine ultimo di questa attività è quello di rendere i ragazzi capaci di riconoscere autonomamente i messaggi sottesi alla comunicazione iconica e testuale, affinché siano in grado di sviluppare un pensiero autonomo e critico.