Il Comune di Colliano travolto da una maxi inchiesta per turbativa d’asta. Un’indagine avviata da tempo e rimasta sotto traccia fino a ieri. Quando è stata fissata la data del ricordo del pubblico ministero Oliveri nei confronti dei 18 indagati davanti ai giudici del Tribunale del Riesame. Il magistrato inquirente aveva chiesto il carcere per cinque persone ed i domiciliari per le altre persone coinvolte nel procedimento. Nel mirino degli inquirenti è finito il resposabile dell’area tecnica del Comune di Colliano, l’architetto Mario Giudice per il quale il pubblico ministero aveva chiesto la misura cautelare in carcere. Stessa richiesta era stata avanzata per l’architetto salernitano Lucido Di Gregorio, per Donato Gala, componente della commissione di gara, Maddalena Pezzoti, componente commissione di gara, e Luca Zarra, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Castelnuovo di Conza. Tredici le richieste di restrizione ai domiciliari nei confronti di componenti della commissione, nello specifico Elisa Corvino Giuseppe Fulgione e Pasquale Roseti, ed imprenditori, Di Filippo Giuseppe, Donati Matteo, Spronati Gerardo, Insalata Matteo, Cornacchia Gerardo, Giusto Antonio, Cristofaro Pasquale, Robertazzi Federico, Casciano Giuseppe e Di Martino Ettore. Secondo, l’accusa in concorso tra di loro, alteravano il procedimento della gara d’appalto disponendo un bando di gara non particolarmente dettagliato e, di consenguenza, con ampi margini di intervento per “pilotare” l’assegnazione dell’appalto. Ipotesi non avallata dal Gip che non ha convalidato le misure cautelare. Da sottolineare che gli appalti oggetti del contenzioso sono stati assegnati ad imprenditori diversi. A presentare desposto furono Michele e Achielle Maculo. Dopo il diniego del Gip, il pm Oliveri ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame per reteirare la richieste di misura cautelare nel confronti degli indagati. La questione sarà discussa il 15 maggio. Nel collegio difensivo, tra gli altri, l’avvocato Zecca.
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Trigesimo Avvocato Mario Amato
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