Truffa l’imprenditore Laus Avvocato rischia due anni - Le Cronache
Giudiziaria

Truffa l’imprenditore Laus Avvocato rischia due anni

Truffa l’imprenditore Laus Avvocato rischia  due anni

Pina Ferro

Truffò l’imprenditore Filippo Laus: il pubblico ministero Roberto Penna chiede la condanna a due anni per l’avvocato salernitano Giorgio Polverino. La richiesta è stata formulata ieri al termine di un’articolata requisitoria. Le accuse per il legale salernitano, difeso da Agostino De Caro, sono di truffa e infedele patrocinio. A rappresentare in aula l’imprenditore è l’avvocato Andrea Castaldo. I fatti risalgono al periodo compreso fra il 2005 e il 2010 quando l’ imprenditore salernitano, legale rappresentante della Laus Automobili, si rivolge al suo legale di fiducia, appunto Giorgio Polverino, per un contenzioso contro la Fiat avente ad oggetto la revoca dei contratti di concessione di vendita di autovetture e veicoli commerciali. In ballo anche una bella somma di denaro che l’imprenditore avrebbe dovuto recuperare dal colosso automobilistico di Torino. Fatto sta che passano i mesi ma il legale non si attiva per dare il via a quel contenzioso che l’imprenditore aveva chiesto. Ne consegue una duplice denuncia da parte dell’ ingegnere Laus che cita l’avvocato sia in sede civile che penale. Secondo la denuncia l’avvocato non avrebbe minimamente assolto al suo mandato professionale poiché contro la Fiat non sarebbe stato mai intentato alcun procedimento. Il legale, inoltre, avrebbe convinto l’ imprenditore a non accettare la proposta di transazione avanzata dallo studio legale della Fiat per una somma di 2 milioni di euro. In seguito, pur avendoglielo fatto sottoscrivere, non notificava e poi non iscriveva a ruolo l’ atto nel quale citava la Fiat per l’udienza del 24 giugno 2005, quindi comunicava a Laus che l’udienza era stata rinviata. Un meccanismo che sarebbe andato avanti per anni. Da qui l’ipotesi di truffa e di infedele patrocinioo. L’ ingegnere sarebbe venuto a conoscenza del raggiro solo nel dicembre del 2010 quando, dopo opportune verifiche, era venuto a conoscenza che di quella fantomatica causa, di cui il suo legale gli rassicurava il buon esito, non era mai stata celebrata neppure un’udienza. La denuncia scatta nel 2011 quando l’ ingegnere si reca in procura e chiede di parlare con un magistrato. Ora il processo, in primo grado, a carico dell’avvocato “infedele” è giunto alle battute finali,