Truffa dell'sms, 18 indagati - Le Cronache Cronaca
Cronaca Giudiziaria

Truffa dell’sms, 18 indagati

Truffa dell’sms, 18 indagati
Salerno/Nocera Inferiore. Truffe su conti correnti mediante Sms e telefonate di phishing: 18 indagati (5 tra Nocera Inferiore, Pagani e Sarno) che nella scorsa primavera furono anche oggetto di perquisizioni e sequestri di materiale informatico. Il tutto era scaturito dalla querela di un ottantenne facoltoso milanese che si era visto sottrarre dal conto corrente diverse decine di migliaia di euro ù. L’attività investigativa, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lombardia sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano, aveva permesso di ricostruire l’insidioso meccanismo truffaldino che aveva  indotto la vittima a trasferire l’ingente somma  di circa 250mila  euro su conti correnti aperti e gestiti dagli indagati.
In particolare, l’anziano milanese avrebbe ricevuto un Sms, apparentemente riconducibile al servizio clienti del proprio istituto di credito, che lo avvisava di un attacco informatico in corso sul suo dispositivo mobile e sui conti correnti ad esso collegati; cliccando su un link riportato nel medesimo Sms, avrebbe avviato la fantomatica procedura di blocco per la messa in sicurezza del capitale. Subito dopo aver seguito le indicazioni dei criminali, il malcapitato aveva ricevuto la telefonata di un sedicente operatore del servizio antifrode della propria banca, il quale, dopo avergli confermato che il suo conto corrente era sotto attacco, lo aveva indotto a spostare tutti i propri risparmi verso conti “sicuri” al fine di interrompere i “prelievi non autorizzati”. Tale trasferimento sarebbe  avvenuto attraverso diversi bonifici eseguiti dalla vittima verso Iban riconducibili a conti correnti italiani. La vittima si era rivolta alla Polizia Postale dopo che era stato raggirato e derubato di una cospicua somma.  Con la tecnica dello  phishing si utilizzano i telefoni cellulari come piattaforma di attacco, inviando un Sms al cellulare della vittima e inducendola così a comunicare informazioni personali che, come nel caso oggetto di procedimento penale, possono essere i dati anagrafici e il numero di telefono. Ha raccontato nella denuncia di aver ricevuto dapprima un messaggio “Gentile cliente, per motivi di sicurezza la sua utenza sta per essere sospesa la invitiamo a verificare…” invitandolo a cliccare un determinato “link”. Quindi si è consumata la truffa, un meccanismo che fa il paio con quello scoperto a settembre quando dieci persone finirono nelle maglie della giustizia a capo di una indagine proveniente da Bari che interessò residenti a Sarno e Nocera Inferiore. Proprio un sarnese di 31 anni il mese scorso è stato condannato dal Tribunale di Salerno in un filone stralcio dell’inchiesta principale.