di Andrea Pellegrino Centocinquantadue milioni di euro di spese da riscrivere nel redigendo bilancio di previsione; 138, invece, sono i milioni che sono stati accantonati nel fondo crediti “di dubbia e difficile esazione”. Queste le due cifre che emergono dal riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi già approvato dalla giunta comunale e che ora passerà all’esame del Consiglio comunale nella seduta pomeridiana di giovedì. Si tratta di una nuova procedura che anticipa la stesura del nuovo previsionale e che esclude tutti gli escamotage che troppe volte hanno mantenuto in un equilibrio virtuale i bilanci del Comuni. In pratica nei redigendi conti si dovranno solo iscrivere somme di cui è certo il recupero per quanto riguarda i residui attivi e, nel contempo, impegnare cifre che saranno saldate entro l’anno di esercizio, per quanto riguarda i residui passivi. Così per quanto riguarda il Comune di Salerno, la verifica ha portato al trasferimento di 138 milioni di euro di residui attivi in un apposito fondo, cancellando così la cospicua cifra dal bilancio. Sostanzialmente si tratta di tributi comunali (tosap, ici, contravvenzioni al codice della strada e fitti) che l’ente non è riuscito a recuperare nel corso degli anni e che sono ora verso la via della prescrizione. Quindi, anche a detta dei dirigenti che hanno predisposto la delibera, di residui attivi “dubbia esigibilità”. Nel contempo la giunta comunale, su proposta dell’assessore alle finanze Alfonso Buonaiuto (fresco di nomina anche a Palazzo Santa Lucia come coordinatore della segreteria tecnica di De Luca) ha provveduto anche a rimodulare le somme impegnate ma non con l’obbligo del saldo entro l’anno. Si tratta, in particolare di cifre iscritte soprattutto per la realizzazione di opere pubbliche che fino all’anno scorso – secondo la normativa dell’epoca – si trascinavano nei vari esercizi finanziari e che ora, invece, dovranno trovare copertura nel redigendo conto previsionale che sarà portato all’attenzione del Consiglio dopo la seduta di giovedì. Dal prospetto allegato al parere emesso dal collegio dei revisori dei conti, il redigendo bilancio di previsione partirebbe già da 152 milioni di euro da iscrivere tra le spese. Naturalmente trovando prima le dovute coperture finanziarie.
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